Spaccio di droga nel Parco Verde di Caivano: 13 arresti

di Redazione

Al termine di un’indagine coordinata dalla Procura di Napoli Nord, diretta da Maria Antonietta Troncone, i carabinieri della compagnia di Casoria stamani hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 13 indagati gravemente indiziati di detenzione e cessione a terzi di sostanze stupefacenti. Le indagini, eseguite anche attraverso videoriprese ed intercettazioni ambientali, nonché plurime attività di riscontro sul territorio, sono state condotte, in un arco temporale ricompreso tra il mese di gennaio ed il mese di giugno 2020, da militari in servizio presso la sezione operativa della compagnia dell’Arma di Casoria. – continua sotto –

E’ stata accertata l’esistenza di un accurato meccanismo che consentiva di portare avanti l’attività di cessione a terzi di droga limitando al minimo il rischio di essere colti in flagranza di reato dalle forze dell’ordine. L’attività si svolgeva all’interno dell’androne di una palazzina nel Parco Verde di Caivano. La porta di accesso allo stabile risultava chiusa dall’interno e gli acquirenti che si avvicinavano si interfacciavano con lo spacciatore nascosto all’interno unicamente attraverso una feritoia. In tal modo lo spacciatore riusciva a celare all’acquirente le proprie sembianze. All’esterno della palazzina, uno o più soggetti svolgevano ora le funzioni di palo, col compito di avvisare lo spacciatore del sopraggiungere delle forze dell’ordine, ora quelle di addetti alla gestione dell’afflusso degli acquirenti, che venivano convogliati in modo ordinato verso la feritoia e trattenuti allorché lo spacciatore doveva ancora essere rifornito della sostanza da cedersi. – continua sotto –

I carabinieri hanno individuato anche alcuni soggetti che materialmente si occupavano dell’approvvigionamento della droga, consegnata agli spacciatori mai in quantità eccessiva, con contestuale recupero dei profitti delle precedenti cessioni. Emergeva, inoltre, come vi fosse una precisa suddivisione dei turni tra gli spacciatori, che si avvicendavano tra loro consentendo così che l’attività proseguisse senza soluzione di continuità per tutto l’arco delle ventiquattr’ore. Tra le vittime di questa situazione i residenti nello stabile che, per poter raggiungere le proprie abitazioni, erano costretti ad attendere che lo spacciatore aprisse il portone, venendo inevitabilmente sottoposti ad un rigido controllo e monitoraggio. IN ALTO IL VIDEO

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