Gricignano, “No al Biodigestore”: attivisti contestano revoca deleghe a Caiazzo

di Redazione

Gricignano (Caserta) – Il Comitato #NoBiodigestoreGricignano, il Comitato Aria Pulita e l’associazione Urrrbt esternano il proprio disappunto alla revoca delle deleghe di vicesindaco e assessore all’Ambiente all’architetto Michela Caiazzo, ufficializzata nei giorni scorsi dal sindaco Vincenzo Santagata. – continua sotto – 

“Caiazzo – spiegano gli attivisti in una nota congiunta – è stata, fin dall’inizio, l’unica referente dell’attuale amministrazione ad aver dato il suo contributo a tutte le attività del comitato, con competenza, dedizione e sempre in linea con lo scopo dell’associazione: quello di individuare ogni aspetto tecnico-urbanistico, ambientale e sanitario, per fermare la venuta del biomostro. La variante al Prg vigente, pronta da aprile e deliberata in giunta solo il 16 giugno scorso, è stato uno degli strumenti che più volte abbiamo preteso e, ad oggi, sembra che l’amministrazione l’abbia fatto entrare dalla porta per farlo uscire dalla finestra”. – continua sotto – 

Anche la delibera di indirizzo di uscita dall’Asi, annunciata dal sindaco, ma non recepita dallo stesso Puc, per le associazioni “dimostra un’ennesima incoerenza dell’azione amministrativa, la quale continua a fare passaggi contrastanti”. “Su questo punto – continuano – il comitato aveva suggerito con atto deciso di sottrarre la zona industriale dalla gestione Asi, e di rimarcare nel nuovo Puc la destinazione a ‘servizi’. Ciò ci avrebbe messo a riparo dal nuovo piano Asi, già approvato e in corso di validazione presso la Regione, che una volta efficace, farebbe venir meno il vincolo, tutto a favore degli interessi personali dei proprietari terrieri e aprendo di fatto le porte al biomostro. Si ha una chiara percezione che, con la recente adozione del Puc, ancora una volta, si sia persa l’occasione di dare ai gricignanesi una buona prospettiva in termini di pianificazione urbanistica, economica, ambientale e cultura, in nome di una difesa ad oltranza di interessi edilizi, patrimoniali e speculativi di alcuni, con l’aggravante che di aver sorvolato sugli strumenti individuati con gli esperti incaricati, fondamentali alla lotta al digestore anaerobico”. – continua sotto – 

“La rimozione dell’incarico di assessore all’Ambiente a Caiazzo – concludono gli attivisti – è un’ennesima incongruenza che, con tutte le altre imprecisioni e dimenticanze, rischia di invalidare pesantemente le azioni di contrasto al biodigestore pensate fino a questo momento. Tale approccio disorienta il comitato e le altre associazioni cittadine, aprendo la porta a tanti interrogativi sulla qualità e finalità della attuale macchina amministrativa”.

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