AstraZeneca, la 18enne morta soffriva di malattia autoimmune. Toti: “Basta sciacallaggio”

di Redazione

Camilla Canepa, la diciottenne studentessa di Sestri Levante (Genova) morta a causa di una trombosi dopo aver ricevuto il vaccino AstraZeneca, secondo quanto appreso dal Corriere della Sera, soffriva di piastrinopenia autoimmune familiare (una malattia che ha come effetto un abbassamento delle piastrine) e assumeva una doppia terapia ormonale. Gli investigatori vogliono capire se le due patologie fossero state indicate nella scheda che era stata consegnata prima della somministrazione del vaccino durante un open day, il 25 maggio scorso. Se fosse confermata la presenza della patologia allora la giovane doveva rientrare tra i soggetti “fragili”, quindi ricevere il vaccino Pfizer o Moderna, indicato per queste categorie invece di AstraZeneca, di cui l’uso era stato raccomandato dal Ministero per gli over 60. – continua sotto – 

Ma, come anticipato dallo stesso quotidiano milanese, la piastrinopenia nella scheda anamnestica, recuperata dai carabinieri del Nas, non è indicata. Tra l’altro, ci sarebbe anche un altro evento che potrebbe aver avuto un ruolo nella catena di interazioni che hanno portato al decesso della ragazza. Camilla il 29 maggio aveva iniziato una terapia con altri due farmaci – uno a base di ormoni, il Progynova, e uno di estrogeni, il Dufaston – che, secondo quanto ha spiegato una fonte sanitaria vicina alla vicenda, comporterebbero un rischio trombotico. L’inchiesta della Procura di Genova dovrà capire quale sia stato il nesso di causa in questa sequenza di interazioni: le patologie, il vaccino a vettore virale, i farmaci. Tra i documenti che stanno acquisendo i militari anche le relazioni dei dirigenti medici del San Martino Pelosi e Brunetti. Martedì verrà dato l’incarico ai medici legali Luca Tatjana e Franco Piovella. – continua sotto – 

Il caso – La ragazza si era sentita male un paio di giorni dopo aver iniziato a prendere quei farmaci: il 3 giugno andava al pronto soccorso, a Lavagna, dove dopo una notte in osservazione la dimettevano. Ma poi peggiorava di nuovo e la sera del 5 giugno tornava in ospedale a Genova, dove veniva sottoposta a due delicati interventi per la rimozione del trombo e poi per ridurre la pressione intracranica. Poi il dramma, con i genitori hanno acconsentito alla donazione degli organi. – continua sotto – 

Genitori: “Camilla non aveva malattie ereditarie” – Intanto, i genitori della 18enne chiedono il rispetto del loro dolore e della loro privacy e fanno sapere che la figlia non aveva malattie ereditarie. Eppure nelle cartelle cliniche quei termini medici, piastrinopenia autoimmune familiare, ci sono. E questa difformità alimenta i dubbi. – continua sotto – 

Toti: “Basta sciacallaggio” – La possibilità di utilizzare AstraZeneca per tutti su base volontaria non è un’invenzione delle Regioni o di qualche dottor Stranamore: è suggerimento che arriva dai massimi organi tecnico-scientifici per aumentare le vaccinazioni, e quindi evitare più morti”. Così il presidente della Liguria Giovanni Toti invita a “non fare sciacallaggio” sulla morte dopo il vaccino AstraZeneca della 18enne ligure Camilla Canepa. “È il momento della responsabilità e della chiarezza: a medici e scienziati spetta stabilire l’eventuale nesso tra vaccino, altri farmaci assunti e tutte le circostanze che hanno portato a questo tragico evento”.

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