David di Donatello, trionfa “Volevo Nascondermi”. Sophia Loren miglior attrice

di Gaetano Bencivenga

La 66esima edizione del David di Donatello, il premio cinematografico nazionale più ambito assegnato dall’Accademia del Cinema Italiano di cui è presidente Piera Detassis, ha espresso i suoi verdetti nel corso di un’elegante serata, in diretta su RaiUno, condotta da Carlo Conti. Dopo un’edizione 2020 in virtuale, la kermesse è tornata in presenza, e, come per gli Oscar Hollywoodiani, si è svolta in due location ovvero gli studi televisivi, intitolati a Fabrizio Frizzi, e il Teatro dell’Opera di Roma. – continua sotto – 

Ed è proprio da quest’ultima sede, che la cerimonia ha avuto l’avvio ufficiale con l’esibizione di Laura Pausini, candidata per la canzone originale “Io si”, colonna sonora de “La vita davanti a sé” diretto da Edoardo Ponti e interpretato da Sophia Loren. Stavolta, però, a trionfare non è stata la cantante emiliana, come invece avvenuto ai Golden Globes, bensì la diva delle dive, che, a 86 anni suonati e dignitosamente portati, ha sbaragliato le più giovani concorrenti, aggiudicandosi, a oltre 60 anni dal primo David, il premio per la migliore attrice protagonista. Standing ovation d’obbligo e grande emozione per lei, che ha, una volta ancora, dichiarato l’amore incondizionato e infinito verso la sua professione. La Pausini è stata, sorprendentemente, battuta da Checco Zalone, che, da casa, ha esultato, in tutta solitudine, per la vittoria nella categoria di migliore canzone con la sua “Immigrato”, inserita nella colonna sonora di “Tolo Tolo”, insignito, anche, del premio del pubblico. – continua sotto – 

L’edizione 2021 ha, comunque, avuto un vincitore su tutti. Si tratta di “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti, biopic dedicato al pittore naif Antonio Ligabue, che ha agguantato ben sette statuette, tra le quali quelle per il film, la regia e l’attore protagonista Elio Germano. Un buon bottino l’ha guadagnato, pure, un altro lungometraggio biografico targato Netflix “L’incredibile storia dell’isola delle rose” di Sydney Sibilia, che ha visto primeggiare, tra gli altri, i due interpreti non protagonisti Matilda De Angelis e Fabrizio Bentivoglio. Da ricordare, senza dubbio, il momento più emozionante della serata, il David postuno alla sceneggiatura di “Figli”, opera dello scomparso Mattia Torre, ritirato dalla figlia, e quello maggiormente iconico con i riconoscimenti alla carriera e speciali, rispettivamente, a Sandra Milo, Monica Bellucci e Diego Abatantuono. IN ALTO IL VIDEO

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