Aversa, Consiglio decide su riapertura Mof. Pollini: “La politica chieda scusa all’intera città”

di Livia Fattore

Aversa (Caserta) – Una delibera di Consiglio comunale. Questo lo strumento che l’amministrazione comunale ha scelto per decidere le modalità di riapertura (certamente parziale) del mercato ortofrutticolo di viale Europa. La decisione nella seduta del Civico consesso in programma per domani. In pratica, dopo una riunione di diverse ore alla quale hanno preso parte il sindaco Alfonso Golia, il suo vice con delega ai Lavori pubblici, Marco Villano, e l’assessore alle Attività produttive, Francesco Sagliocco, oltre ai dirigenti interessati, si è deciso di non decidere portando una proposta di delibera in consiglio comunale. A prevalere, ancora una volta, i dubbi e le incertezze (con una buona dose di incoscienza) così come avvenuto sino ad ora in questa vicenda che ha del grottesco. – continua sotto – 

«La riapertura del mercato ortofrutticolo di viale Europa dopo venti mesi è una sconfitta non per gli operatori, ma per l’intera città» afferma, da parte sua, Maurizio Pollini (nella foto), vicepresidente Campania e Molise di Confesercenti ed egli stesso operatore della struttura che fu chiusa da ispettori dell’Asl e da militari di Noe e Nas l’ormai lontano 11 ottobre 2019. «Lo è ancora di più – continua Pollini – se si pensa che il mercato sarà aperto a metà. Come si deciderà chi potrà rientrare e chi no? Faremo un sorteggio? Credo proprio che la politica cittadina tutta debba chiedere scusa non solo agli operatori ma anche agli aversani che hanno subito una ricaduta economica non indifferente, con circa cinquecento famiglie senza alcun reddito per due anni e con i prezzi dei prodotti ortofrutticoli sensibilmente aumentati». «La questione – afferma Pollini – non è di facile soluzione.  C’è un iter da seguire e non si può non far rientrare chi, a detta del Comune, è moroso. Saranno i giudici a decidere, se necessario, per cui non è così semplice». – continua sotto – 

Pasquale Andreozzi, altro operatore, ribadisce il suo no ad una riapertura parziale e aggiunge: «Credo che gli sbagli della amministrazione non li dobbiamo subire noi, si prendano le loro responsabilità, aprano tutto e subito, le loro colpe già sono grandi, non aggiungano altri sbagli, tutto ha un limite, basta». Mimmo Margherita lancia una serie di domande: «Come sono stati spesi 540mila euro stanziati per i lavori necessari su tutta l’area e deliberati in consiglio comunale? Come è possibile e perché, in 20 mesi non sono riusciti a completare i lavori richiesti e necessari per la riapertura? Quale è la ragione dell’accanimento terapeutico verso un rilevante numero di operatori, i cui stand sono stati esclusi (senza ragione) dal completamento dei lavori, e prevedendo per loro una soluzione raffazzonata e praticamente impossibile, che ne dispone la loro dislocazione sotto agli stand di altri operatori, e tutto ciò in presenza di contratti di concessione suolo tutt’ora validi?».

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