Santo Domingo celebra la Festa dell’Indipendenza

di Antonio Arduino

L’emergenza sanitaria dovuta al Covid non ferma la tradizione a Santo Domingo che sabato 27 febbraio ha festeggiato comunque il Giorno della Indipendenza. Per il popolo dominicano un giorno indimenticabile perché è quello in cui si liberarono dalla “schiavitù” che era loro imposta da Haiti sotto il cui governo erano stati per ben 22 anni, tartassati e maltrattati come se non appartenessero alla stessa popolazione che originariamente viveva nell’isola di Hispaniola su cui approdò Cristoforo Colombo. – continua sotto – 

Ventidue anni di malgoverno che portò a vari momenti di ribellione, domati ogni volta dall’esercito haitiano. Un incubo che fu cancellato grazie all’attività di tre uomini, Juan Pablo Duarte, Ramón Matías Mella e Francisco del Rosario Sánchez, i cui corpi ora riposano nel Parco della Indipendenza, che crearono una società denominata “la Trinità” per liberarsi dal giogo degli ai haitiani. Per questo il 27 febbraio del 1844 viene ricordato ogni anno con una manifestazione pubblica. – continua sotto – 

Quest’anno, causa pandemia, la manifestazione è stata limitata e concentrata nel Parco Cristobal Colon (questo è il nome spagnolo di Cristoforo Colombo) antistante la cattedrale di Santo Domingo che è la prima chiesa edificata nelle Americhe. Qui sono intervenute le autorità civili e militari della nazione che, guidate dal presidente della Repubblica, Luis Abinader, hanno partecipato ad una celebrazione eucaristica. Al termine della quale la banda musicale dell’esercito dominicano ha suonato l’inno nazionale tra gli applausi della folla e le esplosioni dei cannoni posti al lato del parco che hanno esploso 21 salve in onore del presidente. IN ALTO IL VIDEO

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