Recovery Fund contro scempi ambientali tra l’Aversano e Napoli Nord: intesa tra Comuni

di Nicola Rosselli

Dare vita a proposte concrete contro i soprusi ambientali subiti dalle popolazioni rientranti nei comuni della Terra dei Fuochi soprattutto in prospettiva Recovery Fund. Prima fra tutte, un tavolo stabile che veda insieme i prefetti e i questori delle province di Napoli e Caserta. Questo l’obiettivo evidenziato nel corso della riunione che ha visto insieme la stragrande maggioranza dei presidenti dei consigli comunali ricompresi nel circondario del tribunale aversano di Napoli Nord. – continua sotto – 

Un’iniziativa promossa dal presidente del Consiglio Comunale di Aversa, Carmine Palmiero, con l’intento di creare un’intesa istituzionale dei comuni dell’Agro Aversano e dell’area di Napoli Nord, che vada oltre gli schieramenti politici per tutelare la salute dei cittadini. Un’idea che è stata accolta favorevolmente dai presidenti dei Consigli Comunali di Gricignano, Carinaro, Teverola, Casal di Principe, Cesa, Lusciano, Parete, San Marcellino, Trentola Ducenta, Villa di Briano, Villa Literno, Castel Volturno, Giugliano, Marano, Calvizzano, Qualiano e altri ancora. Il tutto nasce a seguito della diffusione dello studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità su mandato della Procura della Repubblica di Napoli Nord. Studio che sancisce anche ufficialmente la correlazione tra patologie oncologiche, malformazioni e smaltimento incontrollato di rifiuti e roghi tossici (leggi qui). – continua sotto – 

In apertura dei lavori gli intervenuti hanno ascoltato gli interventi tecnici di Gaetano Rivezzi, presidente regionale dei Medici per l’Ambiente, e di Sergio Bravi, rappresentante di Legambiente Giugliano e docente presso il dipartimento di Scienza della Terra della “Federico II”. Per Rivezzi «I sindaci e i consigli comunali uniti devono costituire il fulcro, il soggetto più importante nella bonifica piuttosto che la Regione Campania o le Asl che ad oggi non hanno ancora centrato l’obiettivo». Rivezzi ha rivelato come nell’acqua potabile sia stato rinvenuto cadmio che provoca tumori del rene. Ha, inoltre, segnalato, come in alcuni anni si siano registrati oltre diecimila incendi. Incentrato sulla condizione del Lago Patria, nel territorio del comune di Giugliano, l’intervento di Bravi. Dallo studio presentato è emerso che la zona del lago più inquinata è quella a ridosso delle idrovore. Le cause sarebbero rappresentate dai reflui abusivi degli allevamenti bovini e dall’utilizzo dei fertilizzanti. Non allarmano, invece, le schiume presenti causate dalla presenza di sostanze organiche. – continua sotto – 

A livello istituzionale, Salvatore Onofaro, presidente del consiglio comunale di Qualiano, ha aperto la discussione sui campi rom dove, proprio lunedì sono state scoperte 300 carcasse di auto e arresati due rom. La proposta è stata quella di effettuare maggiori controlli sulle aziende che commerciano in materiali ferrosi. Prospettato anche un incontro congiunto con prefetti e questori delle due province interessate. Adriano Castaldo di Giugliano ha annunciato l’ingresso del comune nella cabina di regia della Prefettura di Napoli. Entrambi hanno evidenziato come, al di là di qualsiasi presunta questione razziale, il problema dei campi rom esiste e, come evidenziato da Bravi, poco o nulla si fa per dare vita ad una effettiva integrazione e risolvere il problema. Per Antonio Principato di Parete dovrebbe essere presa in considerazione un’azione giudiziaria contro chi nei ministeri interessati o in Regine non ha fatto il proprio dovere sulle attività della Terra dei Fuochi. – continua sotto – 

Non poteva mancare la discussione sulla problematica del biodigestore che dovrebbe sorgere nella zona Asi di Aversa Nord, nel territorio del comune di Gricignano con le presidenti dei consigli comunali Elisabetta Mauriello (Carinaro) e Maria Cristina Della Gatta (Gricignano) che, insieme al sindaco gricignanese Vincenzo Santagata, hanno evidenziato la contrarietà a quello che ritengono l’ennesimo “ecomostro” che le popolazioni non vogliono a causa dell’impatto ambientale negativo sul territorio.

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