Gricignano – Caso Sae, Santagata: “Nessuna autorizzazione per scarti di macellazione”

di Antonio Taglialatela

Gricignano (Caserta) – Dopo le accuse rivoltegli dal capogruppo dell’opposizione Vittorio Lettieri, il sindaco Vincenzo Santagata interviene sulla polemica riguardante l’azienda “Sae”, situata nella zona industriale di Gricignano, finora operante nel ramo degli oli esausti ma che ha di recente ottenuto dalla Regione Campania ulteriori “codici” relativi a materiali ferrosi e scarti alimentari. Proprio quest’ultima tipologia di attività ha fatto insorgere l’opposizione e alcuni cittadini sui social poiché in essa potrebbero rientrare anche “scarti di macellazione animale”. Ipotesi smentita dal primo cittadino in una videointervista rilasciata a Pupia (VIDEO IN ALTO). – continua sotto – 

“La Sae – spiega Santagata – era già autorizzata per lo stoccaggio di scarti alimentari inutilizzati per il consumo o la trasformazione e per il trattamento oli e grassi commestibili. Ora ha ottenuto l’autorizzazione di tali prodotti per farli trasformare da rifiuto a materie prime per il riciclo. Inoltre, ha chiesto solo lo stoccaggio, e non la lavorazione, di materiali ferrosi e di rifiuti di officine meccaniche. Quindi, non ci sono autorizzazioni rilasciate per stoccaggio e lavorazione di sottoprodotti animali”. – continua sotto – 

Santagata, inoltre, specifica che il trattamento di sottoprodotti di origine animale, come possono appunto essere scarti di macellazione, è soggetto ad una normativa nazionale ed europea che necessità delle autorizzazioni dell’Asl e del Comune. Quindi, in questo caso, Asl e Comune non danno pareri come in conferenza di servizi ma vere e proprie autorizzazioni, senza le quali non è possibile effettuare la lavorazione di quei materiali. Ad ogni modo, come riferisce il sindaco, “il codice Cer ottenuto dalla Sae non riguarda né scarti di macellazione né altri sottoprodotti di origine animale, ma scarti alimentari non più commestibili come, ad esempio, pasta scaduta e prodotti simili. Non si tratta, voglio sottolineare, di rifiuti umidi prodotti dalla raccolta dei rifiuti”. – continua sotto – 

Per quanto riguarda il suo intervento in una delle quattro sedute di conferenza di servizi (l’unica a cui, tra l’altro, ha partecipato) e il suo atteggiamento, almeno da quanto si evince dal verbale, quasi di “rassegnazione” rispetto alla discussione sulle autorizzazioni richieste dalla Sae, Santagata fa sapere che quello stesso verbale è una “sintesi mal riportata, o troppo ridotta del suo pensiero”. “Innanzitutto – sottolinea il sindaco – via Pec abbiamo manifestato il nostro parere negativo che, tuttavia, era politico, quindi irrilevante ai fini delle autorizzazioni ma comunque finalizzato a ribadire la nostra volontà di non favorire più nuovi insediamenti, o ampliamenti di quelli esistenti, nella zona industriale, anche nell’ottica della lotta al biodigestore. In realtà, c’è stata un’animata discussione con la rappresentante della Regione Campania che ha toccato anche la vicenda del biodigestore e il diniego, proprio da parte della stessa, dell’inchiesta pubblica” per ottenere il parere di Enti pubblici, associazioni e cittadini. – continua sotto – 

Ciò chiarito, Santagata torna indietro di circa 13 anni, nel settembre 2008, epoca della seconda amministrazione Lettieri-padre, quando l’allora responsabile dell’ufficio tecnico comunale concesse l’autorizzazione a costruire alla Sae che in quel momento intendeva lavorare non olii come attualmente ma proprio scarti e sottoprodotti derivanti dalla macellazione animale. E qui lancia una stoccata al consigliere Lettieri: “Alla luce delle accuse che mi rivolge il capogruppo dell’opposizione circa una mia presunta incapacità o malafede, lo invito a chiedere al padre ed ex sindaco se le autorizzazioni alla Progest, alla Ecotransider e alla Sae per gli scarti di macellazione furono all’epoca della sua amministrazione rilasciate per incapacità o malafede”. IN ALTO IL VIDEO 

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