Roma, atto incendiario all’Istituto Superiore di Sanità: rivendicazione anarchica

di Redazione

Roma – Sopralluogo tecnico dei carabinieri del Ris davanti alla sede dell’Istituto superiore di sanità, in viale Regina Elena, alla ricerca di ulteriori tracce per risalire all’autore dell’atto incendiario del 14 marzo scorso che ha danneggiato il portone dell’Iss. Un uomo, con il volto coperto e cappuccio in testa, è stato immortalato dalle telecamere di videosorveglianza mentre cospargeva di liquido infiammabile il portone dell’Istituto. – continua sotto – 

L’atto è stato rivendicato con una missiva al portale Roundrobin.info, sito di “comunicazione orizzontale per la galassia antiautoritaria anarchica”, su cui si legge: “Riceviamo e diffondiamo. Un giorno non troppo lontano dall’8 marzo, incendiato il portone dell’ISS. Perché sul mio corpo decido io. Perché le responsabilità degli assassinii di Stato nelle carceri a marzo 2020 sono da cercare anche là dentro. Perché la medicina è un’istituzione oppressiva, una delle molteplici colonne su cui si fonda il sistema capitalista patriarcale tecnoindustriale. Perché era l’ultima giornata prima del ritorno in zona rossa e ci stava di passarla in allegria. E soprattutto, perché no? Solidarietà con chi lotta dentro le carceri, contro di esse e contro ogni tipo di gabbia. Un pensiero ai virus oppressi di tutto il mondo”. IN ALTO IL VIDEO 

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