Contraccezione di “emergenza”: ok alla pillola dei “5 giorni dopo” senza ricetta

di Redazione

Non sarà più necessario l’obbligo della prescrizione medica per dispensare anche alle minorenni ulipistral acetato (EllaOne), il farmaco utilizzato per la contraccezione di emergenza fino a cinque giorni dopo il rapporto. Lo ha stabilito l’Agenzia Italiana del Farmaco con la determina numero 998 dello scorso 8 ottobre. “Si tratta di uno strumento altamente efficace per la contraccezione d’emergenza per le giovani che abbiano avuto un rapporto non protetto, entro i 5 giorni dal rapporto, – afferma il direttore generale Aifa, Nicola Magrini – ed è anche, a mio avviso, uno strumento etico in quanto consente di evitare i momenti critici che di solito sono a carico solo delle ragazze. Voglio sottolineare che si tratta di contraccezione di emergenza e che non è un farmaco da utilizzare regolarmente”.

Al momento dell’acquisto in farmacia il farmaco sarà accompagnato da un foglio informativo con lo scopo di promuovere una contraccezione informata ed evitare un uso inappropriato della contraccezione di emergenza. Si tratta di una “una svolta per la tutela della salute fisica e psicologica delle adolescenti”. Così l’Agenzia italiana del farmaco Aifa definisce la decisione di abolire anche per le minorenni l’obbligo di ricetta per la contraccezione d’emergenza fino a 5 giorni dopo. La maggior parte delle gravidanze adolescenziali, infatti, afferma l’Agenzia del farmaco, “non sono pianificate e molte terminano con un aborto. L’evento nascita nelle adolescenti si accompagna spesso a situazioni di rischio, connesse sia alla difficoltà della giovane madre di accedere ai servizi materno-infantili, sia a una serie di problematiche di notevole portata sul piano interpersonale e psicologico”. Le madri adolescenti, infatti, rileva l’Agenzia, hanno “non solo meno probabilità di portare a termine gli studi e di conseguenza una minore possibilità di occupazione e di futuro inserimento nel mondo del lavoro, ma anche maggiori probabilità di crescere i propri figli da sole e in povertà”. La gravidanza adolescenziale, inoltre, è associata a un più elevato rischio di morbosità/mortalità perinatale.

Associazione Coscioni e Amica: “Misura sicura” – “Accogliamo con soddisfazione la notizia che Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), con la Determina 998 del 8 ottobre 2020, ha abolito l’obbligo per le minorenni della prescrizione medica per ottenere la contraccezione d’emergenza (CE) a base di Ulipristal acetato (la “pillola dei cinque giorni dopo”). Lo affermano in una nota Filomena Gallo, segretario dell’associazione “Luca Coscioni” per la libertà di ricerca scientifica, Mirella Parachini, ginecologa e vicesegretario associazione “Luca Coscioni”, e Anna Pompili (ginecologa di Amica, Associazione Medici Italiani Contraccezione e Aborto). “La letteratura scientifica evidenzia che facilitare l’accesso alla CE alle adolescenti è una misura sicura e affidabile, che non ha effetti negativi sull’uso della contraccezione continua nè incoraggia comportamenti sessuali a rischio.Tali evidenze giustificano la decisione di Aifa. Non è che un primo passo: ricordiamo infatti – dicono – che l’accesso alla CE è ancora fortemente ostacolato da barriere di tipo economico e culturale, che devono essere abbattute; uno studio pubblicato sulla rivista Pediatrics, nel 2017, ha evidenziato come l’abolizione da parte della Fda delle restrizioni alla CE in base all’età non abbia abolito le difficoltà di accesso ai contraccettivi, più evidenti tra le fasce di popolazione a basso reddito. Ribadiamo il nostro impegno per la contraccezione gratuita, che rientra tra gli obiettivi dell’associazione ‘Luca Coscioni’, ritenendo tale aspetto uno dei punti qualificanti per il servizio sanitario di un paese che rispetti i diritti della salute riproduttiva”.

Ace condanna: “Il governo intervenga” – “Condanniamo con fermezza la scelta dell’Aifa di consentire alle minorenni di usare, senza prescrizione medica, la pillola dei “Cinque giorni dopo”. Migliaia di vite, da ora in poi, saranno sulla coscienza dei componenti di questo ente e di coloro che non interverranno per fermare tale misura insensata. Siamo davanti ad un via libera di fatto agli aborti, una banalizzazione del sano significato della sessualità e ad una selezione della vita che non si ricordava dall’epoca nazista. Il governo Conte e le autorità competenti intervengano con urgenza per porre fine a tale scempio, o saranno corresponsabili di una strage tanto evitabile quanto annunciata”. Lo dichiara, in una nota, Adriano Crepaldi, presidente di Azione Cristiana Evangelica (Ace), “associazione radicata in 20 regioni italiane, 30 province, in contatto con 6.007 chiese evangeliche e che collabora con Fratelli d’Italia, partito di Giorgia Meloni“, secondo quanto si legge.

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