Maddaloni, il “Villaggio dei Ragazzi” esempio di comunità educativa al servizio della gioventù

di Redazione

Con repentina ordinanza il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha disposto la sospensione delle attività didattiche delle scuole di ogni ordine e grado (poi parzialmente rettificata), nel tentativo di contenere la seconda ondata nella diffusione della epidemia da covid-19 che in questo autunno sta attanagliando l’intero Paese e in particolare la nostra regione, la più popolosa dell’Italia meridionale per numero di abitanti e la prima a livello nazionale per densità di popolazione.

Con l’obbligo di sospensione, le Scuole Superiori del Villaggio dei Ragazzi si sono immediatamente attivate per rimodulare il sistema di istruzione e la didattica a distanza (Dad) è divenuta modalità ordinaria, sostituendosi almeno fino al 30 ottobre al tradizionale sistema in presenza. Del nuovo contesto gli studenti dell’Opera si stanno dichiarando comunque entusiasti, grazie soprattutto ai docenti che sono riusciti a dare continuità al percorso didattico/formativo senza appesantire i ragazzi o le famiglie.

“La didattica a distanza – ha commentato Felicio De Luca, commissario straordinario dell’Ente maddalonese – ovviamente è cosa diversa dalla scuola in presenza ma siamo immersi in un’emergenza epidemiologica che richiede soluzioni pragmatiche e non ideologiche. L’auspicio è di ritornare quanto prima all’abituale vita scolastica fatta di quotidiana presenza e di socialità reale. L’obiettivo da centrare è quello di preservare a 360 gradi il diritto allo studio e il valore della relazione educativa, come da sempre l’Ente garantisce”.

“Le Scuole della Fondazione – ha aggiunto il commissario De Luca – offrono agli studenti un’opportunità formativa che mira all’acquisizione di competenze per una rapida transizione nel mondo del lavoro ed alla socializzazione come percorso di crescita personale. Citando Don Milani, la Scuola è il luogo in cui hanno origine le relazioni umane e sociali diverse da quelle familiari, il luogo in cui i cuccioli dell’Uomo iniziano a riflettere e crescere, non solo culturalmente ma soprattutto socialmente”. “Ciò che serve, quindi, è un’alleanza culturale con i giovani per far fronte alla sfida lanciata dall’epidemia. Il dialogo è la conditio sine qua non per far comprendere ai ragazzi che nessuno oggi è veramente fuori pericolo e che il divertimento deve essere sensato e ossequioso delle norme per la sicurezza di tutti. Bisogna parlare ai giovani e non parlare dei giovani, come soleva ripetere Giovanni XXIII”, ha concluso De Luca.

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