Coronavirus, quarantena di 10 giorni e un solo tampone negativo per uscire

di Redazione

Gli esperti del Comitato tecnico scientifico, riuniti per valutare nuove misure per il contenimento della pandemia di coronavirus, avrebbero deciso di ridurre la quarantena da 14 a 10 giorni. Inoltre, per poter tornare alla socialità sarà necessario un solo tampone negativo e non due come previsto finora. Il ministro Roberto Speranza ha confermato lo stop alle feste private e maggiori controlli.

Asintomatici liberi dopo 21 giorni anche con positività – Gli asintomatici che non riescono a negativizzarsi, dopo 21 giorni avranno comunque concluso la quarantena e saranno “liberi”. E’ una delle misure approvate dal Cts che confluiranno in una circolare del ministero del ministero della Salute. Il protocollo definito prevede dieci giorni di quarantena e un tampone molecolare. Se l’esito è positivo, il soggetto dovrà effettuare altri sette giorni di isolamento al termine dei quali si sottoporrà nuovamente al test. In caso di nuova positività, dovrà rimanere ulteriori quattro giorni in quarantena e poi effettuare un ultimo tampone molecolare. Anche in caso di positività sarà comunque “libero”: studi internazionali affermano, infatti, che dopo venti giorni la carica virale è talmente bassa che il soggetto non è più in grado di infettare. Il Cts ha esaminato gli aspetti sanitari per fare fronte all’emergenza sanitaria. Nel corso della riunione sono state illustrate anche le linee che dovrebbero essere contenute del prossimo Dpcm per contrastare la recrudescenza dei contagi e che verranno portate al confronto con le Regioni.

Tamponi molecolari e antigenici per i contatti – L’altro aspetto sanitario esaminato nel corso della riunione del Cts riguarderebbe l’autorizzazione dei tamponi molecolari e antigenici anche per i “contatti”. I test potrebbero essere realizzati dai medici di famiglia e dai pediatri ove possibile. “Il 75% dei contagi nelle relazioni familiari” – Secondo Speranza, il 75% dei contagi avviene nelle relazioni familiari. “Si abbassa la guardia e ci si toglie la mascherina”. Da qui la stretta sulle feste private, non solo tra giovani, sugli assembramenti e sugli orari di apertura dei locali. Riferendosi ad alcune misure che lunedì saranno oggetto di confronto con le Regioni per poi essere recepite nel nuovo Dpcm, il ministro della Salure ha annunciato anche interventi sugli sport dove non è possibile usare mascherine o mantenere le distanze.  “Nessun lockdown nazionale, dalle Regioni solo norme più restrittive” – “Non ci sono le condizioni per nessun lockdown nazionale per nessun territorio”, ha dichiarato ancora Speranza. Le nuove norme anti-Covid in arrivo sono “nazionali”. Le Regioni avranno la possibilità di agire soltanto su norme più restrittive.

“Test antigenici in scuole e studi medici” – “Abbiamo iniziato a utilizzare anche i test antigenici che sono test più rapidi e che ci aiuteranno: cinque milioni sono in arrivo e verranno usati nelle scuole. Stiamo lavorando per provare ad aprire anche l’opportunità di un utilizzo negli studi dei medici generali e questo potrebbe essere chiaramente un grande passo in avanti”, ha proseguito il ministro. “E’ stato fatto un lavoro straordinario. Si raddoppieranno i drive-in nel Lazio a partire da lunedì, c’è un lavoro importante di rafforzamento della nostra rete territoriale”. Sul piano dei reagenti, “il problema è stato risolto dal commissario Arcuri già da diversi mesi. È chiaro che dobbiamo continuare a lavorare su questo terreno, a marzo e ad aprile si facevano circa 30mila tamponi ora siamo a 130mila al giorno”.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico