Aversa, dopo fine lockdown il livello di inquinamento dell’aria torna a preoccupare

di Francesco di Biase

Aversa (Caserta) – Torna a destare preoccupazione la concentrazione di polveri sottili nell’aria. Dall’inizio dell’anno la città di Aversa ha registrato, alla data dell’ultimo bollettino Arpac del 24 settembre preso in esame, ben 38 sforamenti del limite massimo giornaliero consentito per quanto riguarda il PM10, il particolato inquinante più frequente nelle aree urbane. Sostanze dovute soprattutto ai processi di combustione delle automobili e degli impianti di riscaldamento. E, come se non bastasse, a questi si aggiungono gli effetti devastanti dei roghi tossici che trasformano, giorno dopo giorno, la ‘Campania Felix’ in ‘Terra dei Fuochi’, seminando morte nelle nostre terre, un tempo fertili e feconde.

Se per effetto del lockdown, già scritto nei libri di storia per lo stupore dei posteri, il livello di inquinanti nell’aria si è abbassato notevolmente, come dimostrano alcuni studi sulla qualità dell’aria delle grandi città metropolitane, con il successivo ‘liberi tutti’ i dati sono ritornati ai livelli preoccupanti di sempre. Il limite giornaliero summenzionato di 50 mg/m3 non può essere superato più di 35 volte nell’arco dell’anno, se ciò accade è un dovere correre ai ripari. Di fatti, per arginare in parte il problema l’amministrazione comunale pose in essere, nel mese di febbraio e prima del lockdown, a fronte dei 68 sforamenti dell’anno 2019, un ciclo di domeniche ecologiche e di stop alla circolazione delle auto che suscitò non poche polemiche da parte dei cittadini. Fu installata inoltre una centralina aggiuntiva di monitoraggio dell’aria nel plesso “Karol Wojtyla” da supporto alle rilevazioni della centralina fissa ubicata al liceo ‘Cirillo’.

Sebbene l’assessore all’Ambiente, Elena Caterino, stia facendo tutto il possibile per arginare le altre criticità legate al settore di riferimento, verde cittadino e raccolta rifiuti, è opportuno ribadire che alcuni comportamenti virtuosi dei cittadini, come ad esempio quello di considerare non sempre necessario l’utilizzo dell’automobile, in tutta onestà, andrebbero incoraggiati con un servizio di trasporto pubblico adeguato alle sopraggiunte esigenze della città, fatto di navette elettriche, con tempi di attesa brevissimi e fermate dislocate su tutto il territorio. Anche il tentativo di portare a regime il servizio di bike sharing, il noleggio biciclette inaugurato dalla passata amministrazione De Cristofaro, accolto con entusiasmo dalla cittadinanza e che poteva rappresentare una svolta in termini di mobilità sostenibile, si è rivelato poi un vero e proprio flop, stando alle condizioni in cui versano quelle che avrebbero dovuto essere le postazioni multifunzione di sosta e ricarica, più volte vandalizzate, e ai diversi furti delle bici che costrinsero gli amministratori ad interrompere il servizio, con buona pace di chi aveva già acquistato la carta prepagata per fruire del trasporto ‘green’.

Sul fronte della concentrazione dei pollini nell’aria arrivano invece buone notizie per chi soffre di allergie ricorrenti. L’Arpac, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, nel suo ultimo bollettino dei pollini del 15 settembre relativo al monitoraggio della settimana 7-13 settembre, ha reso noto che la dispersione pollinica si è mantenuta ad un livello complessivamente basso, trend che sarà perlopiù stazionario anche nelle prossime settimane. Inoltre, stando ai rilievi, la dispersione di Alternaria, una delle principali cause di reazioni allergiche quali asma, congiuntivite, rinite e dermatiti, è rimasta invariata rispetto ai rilevamenti precedenti mentre lo spettro pollinico è formato essenzialmente da Chenopodio Artemisia e Parietaria. La provincia di Caserta, dunque, per i periodi di riferimento, ha registrato un IPS, indice pollinico settimanale, relativamente scarso.

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