Aversa, tributi inevasi del mercato ortofrutticolo. De Michele: “Nostra azione legittima”

di Livia Fattore

Aversa (Caserta) – Vicenda pagamento tributi, incapacità di programmazione da parte della politica e, soprattutto, quale futuro per il mercato ortofrutticolo di viale Europa, nato 60 anni fa in una zona che era periferia di Aversa ed oggi è, invece, intensamente urbanizzata. «Iniziamo con il dire che i commissionari (quelli che vendono i prodotti per conto degli agricoltori, ndr) non pagano, i commercianti (quelli che acquistano e vendono i prodotti ortofrutticoli, ndr) sì. L’amministrazione – ha spiegato Maurizio Pollini, uno degli operatori storici – non ha chiesto più soldi da tre/cinque anni. Oggi vi sarebbero debiti di 10, 12mila euro per i commercianti, di oltre 100mila euro per i commissionari. Il condizionale è d’obbligo, perché questi ultimi si sono addirittura visto restituire i soldi dopo una sentenza della Cassazione. E’ arrivato il momento che l’Amministrazione inizi a fare chiarezza. Visto che alcuni hanno avuto indietro i soldi dei pagamenti, non si può continuare a parlare di nostri debiti».

«Non può non esserci un colpevole, una responsabilità politica attuale, qualcuno – conclude Pollini – dovrà chiedere scusa. L’amministrazione avrebbe potuto indicare un’area, noi avevamo già un consorzio e il nuovo mercato sarebbe nato già da tempo. E’ mancata una programmazione che una politica seria avrebbe dovuto dare. Intanto, molti fruttivendoli si sono spostati per i loro acquisti a Fondi, a Napoli e così via e i costi maggiori dei prodotti ortofrutticoli (entrate, posteggi, facchinaggio) si sono riversati sui cittadini aversani. Per quanto riguarda il futuro, guardiamo al passato, nel piano triennale delle opere pubbliche del 1988 si parlava già di nuova dislocazione».

Sull’argomento tributi interviene anche l’assessore alle Attività produttive, Mario De Michele (nella foto): «Come amministrazione comunale apprezziamo che una parte dei commercianti si sta recando presso il comando della Polizia municipale per rateizzare o saldare l’importo dovuto. È un segnale che la nostra linea per recuperare quanto dovuto all’ente è legittima. Attendiamo, invece, i ricorsi dei concessionari, fino ad oggi annunciati solo sulla stampa, che sono quelli con un debito maggiore. Noi comunque siamo pronti a dialogare con tutti perché il mercato sarà riaperto». Di prospettive parla anche l’ex assessore di centrodestra Michele Galluccio, profondo conoscitore della realtà cittadina: «Il mercato deve essere riaperto e al più presto. Non è possibile continuare a tenere centinaia di persone senza un lavoro. Subito dopo bisogna sedersi intorno ad un tavolo e tracciare una seria programmazione che veda al primo posto la sua delocalizzazione».

Dal settore Alfonso Pisanelli, socio di Fresca24, impresa agricola di vendita diretta gestita da giovani: «La realtà economico-imprenditoriale che rappresenta il mercato ortofrutticolo deve essere necessariamente recuperata quanto prima, essa rappresenta il punto di raccordo fondamentale tra la filiera dei produttori (contadini) e chi poi farà arrivare il prodotto sulle tavole della gente. L’agricoltura oggi rappresenta un settore commerciale importante e, l’indotto dei lavoratori che ne fanno parte rappresentano un elemento fondamentale per la nostra economia». «La chiusura, catastrofica per gli operatori, – afferma Eugenia D’Angelo, presidente Commissione Attività Produttive – è stata la naturale conseguenza di annose incurie. La priorità, oggi, è riaprire nei tempi più brevi possibili. Auspicabile una delocalizzazione in zone del territorio aversano meno congestionate e più vicine a snodi stradali. Ma su tali ipotesi non si può prescindere dall’istituzione di un tavolo di concertazione con gli stessi imprenditori. Un mercato moderno, in un progetto di intervento pubblico-privato, in linea con i mercati agroalimentari più innovativi presenti in tutta Europa, magari gestiti da un Consorzio degli stessi operatori, sarebbe un fiore all’occhiello per Aversa».

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