Stati Generali, Conte: “25 miliardi per evitare licenziamenti”

di Redazione

Il piano Colao è stato “un’ottima base per consentire al governo di elaborare il piano di rilancio”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte al termine della seconda giornata degli Stati Generali. “A differenza di altri governi, – ha sottolineato il capo del governo – noi non lasciamo i lavoratori, non li abbandoniamo per strada, non consentiamo che siano licenziati. E’ una politica molto onerosa dal punto di vista finanziario. Sono stanziati 25 miliardi per questo obiettivo. In altri paesi hanno già tantissima disoccupazione. Noi qui in Italia non la vogliamo”.

“187 progetti, non è una passerella” – “Ben venga un piano” di Confindustria ma “non si dica che il governo non ha elaborato un piano. La versione definitiva contiene l’indicazione di 187 progetti specifici. Il governo non ritiene questa una passerella”, dice Conte, che aggiunge: “Abbiamo bisogno di progetti concreti. Se Confindustria ha lavorato in questi giorni, ben vengano, li attendiamo”.

Fino a 40mila euro di ristoro a fondo perduto – Imprenditori e partite iva hanno “sessanta giorni per chiedere fino a 40mila euro di ristoro a fondo perduto, commisurati alle perdite subite”. Da oggi richiesta indennizzi, non click day – Da oggi c’è “la possibilità di chiedere online contributi a fondo perduto per chi fattura fino a 5 mln di euro. Non è un click day, avete 60 giorni di tempo per farlo, e avrete fino a 40 mila euro di ristoro in base alle perdite subite”.

“Mes ora non serve ma situazione imprevedibile” – “Non ci sono novità all’orizzonte” sul Mes “rispetto a quanto già dichiarato. C’è un dibattito. Ognuno ha le proprie valutazioni. Noi abbiamo detto che in questo momento non abbiamo necessità di attivare il Mes. Ma dovremo costantemente aggiornarci sullo stato della finanza pubblica. In una situazione come quella attuale non ci sono certezze, l’andamento dell’economia è imprevedibile. Noi faremo valutazioni con il Parlamento”.

“Se smetto di fare premier torno a mia occupazione” – A proposito di un suo possibile ruolo in politica, Conte ha sottolineato: “Ho un’occupazione. Lo dico a quanti elaborano sondaggi inserendo la figura di Conte. Lo dico anche ai compagni di viaggio. Domani se terminerò di prestare questo servizio e tornassi a fare quello che facevo prima sarei contentissimo. Non c’è il problema di trovare un’occupazione al sottoscritto”.

“No a patrimoniale” – “Non c’è assolutamente una patrimoniale nel nostro orizzonte di quest’anno o del prossimo”, ha chiarito Conte. Risparmio privato va coinvolto in progetti rilancio – “Il risparmio privato è una risorsa del nostro Paese, lo stanno dimostrando le emissioni di Btp. Dobbiamo cercare di sollecitare che questo risparmio si indirizzi verso obiettivi specifici”, dice il premier, parlando della volontà dell’esecutivo di non ricorrere a una patrimoniale. Conte invita a immaginare “la transazione energetica finanziata dal risparmio degli italiani. Il risparmio privato è una forza del nostro Paese, ma non in termini di una tassa patrimoniale ma di coinvolgimento in progetti”.

Invito a opposizione per confronto – Il premier torna a rivolgere un invito al dialogo alle opposizioni: “Non vi contaminerete con l’attività di governo”, dice il presidente del consiglio. “Vogliono scegliere loro il luogo? E’ secondario, ci mettiamo d’accordo. Ma rifiutare il confronto significa mettere l’Italia in una situazione singolare agli occhi del mondo”.

“Bene Pd, alternative a scuole per seggi elettorali” – “Abbiamo ben chiaro l’obiettivo di tornare alla didattica in presenza. La didattica a distanza era una necessità. Ritorneremo a scuola, dice il premier Giuseppe Conte che per quanto riguarda lo svolgimento delle elezioni di settembre aggiunge: “Il Pd ha suggerito di trovare altri locali per adibirli a seggi elettorali. E’ una buona idea. Con la ministra Lamorgese dobbiamo trovare altri locali fin da subito. Cercheremo di trovare delle soluzioni alternative”.

Ex Ilva: “Inaccettabili esuberi del piano Arcelor Mittal” – Il governo ritiene che la proposta Arcelor Mittal per gli stabilimenti ex Ilva sia “inaccettabile”. L’acciaieria rappresenta “un progetto strategico per il Paese” e non può “essere alterato, snaturato reso inidoneo rispetto all’obiettivo strategico che ci prefiggiamo di perseguire. Questo vale anche per gli esuberi che non riteniamo accettabili”.

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