“Dio blocca il Covid” nel dipinto dell’artista cesano Giovanni Guida

di Carlo Achille Caiazzo

Cesa (Caserta) – Con la celebre opera illustrativa “E guarirai da tutte le malattie… ed io, avrò cura di te”, ovverosia “Dio blocca il Covid-19 sull’Italia e sul Mondo”, il giovane artista Giovanni Guida, che vive e opera già da alcuni nella cittadina di Cesa, in provincia di Caserta, è rimbalzato agli onori della cronaca, divenendo molto popolare al grande pubblico dapprima in rete e sul web in piena emergenza sanitaria da Covid-19, e poi su carta stampata.

L’immagine, che ha percepito un pregevole successo in questi mesi e tanti riconoscimenti, si ispira esplicitamente alla canzone “La Cura” (2016), scritta dal filosofo italiano Manlio Sgalambro e dal noto cantautore Franco Battiato, che il cantante Antonio Diodato, vincitore del Festival di Sanremo 2020 con il brano “Fai rumore”, ha dedicato durante l’emergenza del Coronavirus a tutte quelle persone, in primis medici, infermieri e quanti in maniera incessante lavoravano, rischiando in prima persona, nelle corsie di ospedali e centri specializzati, ringraziandole fortemente. Lo scorso 15 marzo, Diodato, nel corso della messa in onda di una puntata speciale “Che Tempo Che Fa” di Fazio, riservata all’emergenza del coronavirus, diede una bellissima interpretazione solitaria, mediante una personale ed emozionante versione, un’esibizione da brividi, che commosse milioni di persone e che tutti ancora ricordano, allo scopo di dare tanta forza e speranza a tutti i cittadini italiani, che in prima linea e nel pieno dell’infezione pandemica, stavano “guerreggiando”, giorno e notte, per salvare migliaia di vite umane contro l’infezione del Coronavirus, non lesinando enormi sacrifici individuali.

Da questa terribile esperienza, ha tratto estro e intuizione il pittore Guida, che con la sua opera ha voluto esprimere un forte augurio di ripresa e risveglio non solo all’Italia ma pure all’umanità intera, che, fortemente trafitta dal Covid, ha avuto nella musica e nell’arte un vivo percorso per riabbracciare tutti con sicurezza e soccorso, desiderando superare i forti timori, la devastante paura. Dopo aver evidenziato che l’opera rappresenta un vero e concreto augurio all’Italia e al mondo, l’artista di Cesa ha spiegato l’opera, davvero molto vivace nei colori, ben riuscita negli effetti, con profonde ed entusiasmanti espressioni: “Su uno sfondo del cielo oscuro – ha messo in risalto – è rappresentato Dio che, spalancando le braccia con un gesto solenne e perentorio, smaterializza la struttura molecolare del Covid-19 per impedirne la proliferazione ed evitare così la sua diffusione sull’ Europa e sulla terra, raffigurata nel registro inferiore della composizione. L’Onnipotente – ha aggiunto l’artista – è colto da un vento impetuoso, simbolo della potenza divina, che gonfia i panneggi del suo mantello: con la mano è pronto a disgregare questa nuova piaga dell’umanità con l’aiuto della corte angelica fluttuante. Questo gesto genera una nuova vita e ci insegna a sublimare tutte le condizioni negative per trarre da esse un insegnamento”.

Con la bellissima immagine l’artista ha inteso chiarire essenzialmente Dio sconfigge il coronavirus per “salvare i suoi figli sulla terra”, comunicando un positivo augurio all’umanità per sconfiggere la grave pandemia e far quindi riscoprire i limiti dell’uomo e il valore della comunità. In poche settimane, la rappresentazione pittorica, oltre a diventare molto virale in tutta la rete, è stata pubblicata persino sulla pagina web dell’enciclopedia “Treccani”, sui maggiori quotidiani nazionali italiani, come “Corriere della Sera”, “Il Mattino”, “Il Fatto Quotidiano”, “La Nazione”, “Leggo”, e in un articolo di Daniela Pietrini dal titolo “L’Europa e la pandemia: parole di presidenti a confronto”, su alcune riviste. Inoltre, il quotidiano “Il Mattino” ha dedicato un ampio articolo all’opera, dal titolo “Nell’arte il virus è stato già sconfitto. “La «cura» sulla tela”, a firma del noto critico d’arte dott. Enzo Battarra, ha avuto attenzione anche dalla stampa internazionale, dal quotidiano francese “Tribune Juive”, dal quotidiano statunitense “The Voice of New York” e dal settimanale “Corriere Italiano”, giornale di lingua italiana in Canada e in Québec.

Il pittore Guida, unendosi a tanti altri artisti italiani e non, che hanno prodotto interessanti rappresentazioni e immagini, quali veri contributi e apporti alla lotta del CoV-2, riscuotendo un considerevole successo tra un pubblico molto vasto, ha proposto inizialmente la sua opera su Internet, facendosi conoscere e apprezzare per la peculiarità della sua arte, che, in verità, da alcuni anni si va sviluppando secondo un livello a carattere livello nazionale e non. Guida, nato ad Acerra (Napoli) il 12 ottobre del 1992, con successo e buoni risultati si scrive e si diploma presso il Liceo Artistico Statale di Aversa; poi frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove si perfeziona e specializza con lode in “Pittura”. Il giovane Guida si fa conoscere e valutare fin dal 1915, mediante la pubblicazione di un libro illustrato dal titolo “Caesarius Diaconus”, la cui immagine di copertina viene presentata in importanti musei d’Italia e stranieri, in famose cattedrali e basiliche, quali il Duomo di Napoli, la cattedrale di Manila, la Chiesa S. Croce in Gerusalemme di Roma, s. Frediano in Lucca. Nel 2018 il suo dipinto “Apotheosis” viene riprodotto sulla copertina del catalogo della Biblioteca Pubblica di València per il Festival della Filosofia e della Letteratura “Avivament”. Il 1 maggio 2019, Guida vince il concorso “Volti della politica”, indetto dalla “Fondazione Valenzi” di Napoli, con l’illustrazione “Diarchia: l’abbraccio tra Salvini e Di Maio”; l’opera viene esposta dal 1 al 19 maggio nel Palazzo delle Arti di Napoli, pubblicata su “Repubblica” e su “Il Fatto Quotidiano”.

Nel 2020 realizza anche per il quotidiano “Avvenire” le illustrazioni “Agatha” e “Rita da Cascia, in volo verso l’Assoluto”, che viene ripresa anche dal “Il Messaggero” di Roma. La sua arte pittorica si caratterizza attraverso l’ uso di due tecniche: il “grattage”, con l’abilità operativa di “grattare” la pittura fresca, che viene distesa sulla tela con sovrapposizioni di colori a olio, al punto da poter affiorare le sfumature e tonalità delle parti sottostanti; e il “frottage”, che costituisce una particolare tecnica di disegno e di pittura, mediante l’uso della matita su un foglio di carta sovrapposto a una superficie ruvida, basata sul principio dello sfregamento, in maniera tale da produrre forme, effetti e immagini inattesi, intenzionalmente non volute dall’artista, rappresentando ciò che nasconde la realtà delle cose, a squarciare il “Velo di Maia”, con un chiaro riferimento alla filosofia di Schopenhauer.

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