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Coronavirus, nel Napoletano 30 contagiati e due morti in casa di riposo

«Il primo tampone è stato richiesto dal medico curante di un degente il 17 di marzo: sono venuti ad effettuarlo solo il 23 marzo, in seguito a ben tre morti, due dei quali risultati positivi. Sette giorni fondamentali». Lamenta ritardi il priore del Santuario della Madonna dell’Arco, padre Alessio Romano, cui fa capo la struttura di degenza nella quale 32 dei 52 ospiti sono risultati positivi al coronavirus e dove tre degenti (due risultati positivi) sono deceduti.
«Solo allora – ha aggiunto padre Alessio – chi di dovere ha compreso che ciò che noi avevamo chiesto era urgente ed importante. Nonostante le sollecitazioni, mie e del medico curante, il risultato è giunto solo dopo i decessi». Il numero dei contagiati nella struttura di degenza di Sant’Anastasia è stato confermato dalla task force della Regione Campania. Oltre agli ospiti e ai dipendenti della casa di riposo, sono stati effettuati i tamponi anche ai prelati che, secondo padre Alessio, sarebbero al momento negativi. Gli ospiti e il personale sono sottoposti ad isolamento, mentre il santuario è chiuso in via precauzionale.
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