Aversa, riparte lo storico Jazz Club “Lennie Tristano”

di Redazione

Aversa (Caserta) – Ottima notizia per tutti gli appassionati di jazz e per tutta la comunità locale e campana: riparte lo storico Jazz Club “Lennie Tristano” ad Aversa. Ha appena visto la luce, infatti, in concomitanza con gli obblighi imposti dalla nuova normativa sul terzo settore, il nuovo statuto del Jazz Club, pronto a ripartire per una nuova fase della sua storia jazzistica, veramente unica e straordinaria.

Nato nel 1982, quando un gruppo di amici appassionati del genere diede vita, in pochi anni, ad una organizzazione di altissimo livello, tale da posizionarlo tra le più note location jazzistiche d’Europa, un vero fenomeno internazionale  con oltre 300 concerti, più di mille musicisti, seminari di studio con jazzisti come Giorgio Gaslini e Lee Konitz, rassegne internazionali, produzioni discografiche  e innumerevoli  lanci di nuovi musicisti sia stranieri che italiani e tante stelle del jazz mondiale: da Chet Baker a Michel Petrucciani, da Cassandra Wilson a Bob Berg, Dave Holland, Jan Garbarek, Charlie Haden, Richard Galliano e altri; per non dire degli italiani: da Stefano Bollani a Paolo Fresu, il  JCLT è stato trampolino di lancio per generazioni di musicisti, volendo ancora solo ricordare solo i primissimi Avion Travel ed ancora primo club a produrre un cd di brani dei cantautori italiani rivisitati in chiave jazzistica, con il sound engineering del compianto Fausto Mesolella.

Il club ha reso Aversa un crocevia obbligato nei percorsi musicali d’Europa e un fenomeno internazionale di livello assoluto, citata dal Reisen Italien della tedesca Adac, come uno dei posti “leggendari” da visitare nel sud Italia e che ha regalato alla città normanna  il privilegio, prima in Europa, di dedicare una strada cittadina ad un jazzista, Lennie Tristano, appunto, caposcuola del cool in una storica cerimonia con la figlia del grande Tristano accompagnata dai musicisti di Chicago e New York.

E tante piccole “storie” e aneddoti, ricordati nel fortunato volume “Aversa Louisiana Trenta anni di Jazz Club” di Fabrizio Perla uscito, nel 2011, per il trentennale del Club  e che possono essere pacificamente collocati a pieno diritto tra le tante storie del jazz nel mondo: da Chet Baker alle prese con la parmigiana di melanzane a Steve Lacy che suonava in piena notte Round Midnight in piazza;  ed ancora dalla moglie di Barney Kessell, insieme alle donne locali vestite di nero dietro la processione della Madonna Addolorata a Michel Petrucciani, che su di un disastrato piano di una locanda di Piazza Marconi, regalò a pochi fortunati un inedito e sorprendente concerto di canzoni napoletane.

Insomma, un miracolo, come un miracolo è indubbiamente quello per il quale oggi, a distanza di 38 anni, praticamente tutti o quasi i fondatori dell’epoca si sono rivisti per dar vita e sottoscrivere il nuovo atto rifondativo: dai past president, come Bruno Lamberti, Luigi Basile, Fabrizio Perla, Nicola Della Volpe,  ai soci fondatori storici come Marco Olivetti, Salvatore e Gaetano Romaniello, Gianni di Santi, Carolina Tirozzi, Angela Caputo, Maurizio Farinaro, Michela Basile, Luciano Gentile, Gino Petraroli, Ugo Verolino, Piero Viti, Paquale Pandolfi e le new entries Aurelio e Daniela Borrini, figli di Franco, compianto fondatore del Club. Tutti incredibilmente presenti e soprattutto ancora indissolubilmente legati dopo quasi quaranta anni.

E si riparte alla grande: da quanto è dato sapere, tra le prime cose, sono attese la pubblicazione di un nuovo volume che, partendo da quello di Fabrizio Perla e dal lavoro della giovane musicista aversana Luisa Di Donato, che sul Jazz Club ha svolto una tesi di laurea in Conservatorio, arricchisca la storia e i documenti del JCLT e la realizzazione di un progetto, con la Regione Campania, di digitalizzazione di tutto l’enorme patrimonio musicale di cui dispone il club. E naturalmente ancora tanta musica jazz. Si attende a breve una conferenza stampa con la presentazione e il nuovo programma. IN ALTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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