Vendita on line di prodotti contraffatti: individuati 98 siti web

di Redazione

Operazione della compagnia di Macerata che, sotto la direzione del procuratore Giovanni Giorgio, ha sottoposto a sequestro, “oscurandoli”, 98 siti web che commercializzavano on line prodotti contraffatti di abbigliamento ed accessori di noti marchi nazionali ed internazionali. Le indagini hanno accertato che i gestori dei siti, avevano artatamente collocato all’estero gli indirizzi I.P. (Internet Protocol Address), nell’intento di sviare e rendere maggiormente difficoltosa l’attività di polizia giudiziaria.

Nello specifico, i siti risultavano collocati in Germania, Francia, Danimarca, Stati Uniti, Panama, Cina e Gran Bretagna: negli stessi Paesi, erano allocati i server ospitanti le inserzioni di vendita dei prodotti. Enorme l’illecito giro d’affari stroncato, atteso che ogni sito, al suo interno, proponeva la vendita di prodotti di ogni tipo, acquistabili per diverse taglie e quantità, taluni di essi fino ad un numero massimo di 999 pezzi per singolo articolo. Inoltre, per ingannare gli acquirenti, i domini di diversi siti sequestrati riportavano proprio i nomi di alcuni famosi brand nazionali ed esteri (Golden Goose, Ston Island, Moncler, Pinko ed altri ancora). Al fine di verificare l’autenticità dei prodotti, le Fiamme Gialle maceratesi hanno interessato sia i titolari dei marchi licenziatari o delle società che tutelano il marchio sul territorio nazionale, sia i relativi consulenti, in possesso delle necessarie competenze tecniche, allo scopo di ottenere specifiche perizie in relazione ai prodotti individuati sui siti.

Ogni prodotto acquistabile, presente sulle pagine web, è stato repertato e individuato quale prodotto contraffatto in relazione all’assenza di caratteristiche specifiche presenti nei capi originali. Gli esiti di tali attività hanno consentito di accertare che gli articoli erano di qualità tale da trarre in inganno i potenziali acquirenti, anche perché posti in vendita a prezzi non eccessivamente inferiori a quelli ufficiali di mercato. Per poter bloccare il funzionamento dei siti, il procuratore della Repubblica ha richiesto ed ottenuto dal gip di Macerata un decreto di sequestro preventivo, che è stato notificato ad oltre 60 Internet Service Providers. IN ALTO IL VIDEO

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