Aversa, medico morto investito da auto: in Tanzania un poliambulatorio dedicato a Giuseppe Capone

di Nicola Rosselli

“Affinché il sorriso di Giuseppe possa continuare a risplendere”. Questa la dedica ricordo che i familiari di Giuseppe Capone, il medico aversano, morto investito da un’auto il 7 gennaio scorso in via D’Acquisto, hanno scritto sulla porta di un ambulatorio medico a lui dedicato. Una scelta di speranza che supera la morte, donando possibilità di vita, di gioia a chi ha avuto la sfortuna di nascere nel posto sbagliato.

A Bujango, nella regione di Kagera, in Tanzania, è stato inaugurato un poliambulatorio costruito con l’aiuto di due onlus campane, Cantiere Missionario e Obiettivo Cuore Abc, con l’apporto economico della famiglia Capone. Una scelta, quella dei Capone, di contribuire alla costruzione della piccola struttura sanitaria dettata dal desiderio espresso da Giuseppe di volersi recare in Tanzania dove da tempo è di casa il cardiochirurgo aversano Peppe Caianiello, che, dopo il pensionamento, ha scelto di mettere la propria professionalità al servizio di chi ha bisogno, compiendo frequenti viaggi in queste terre.

La madre di Giuseppe, Sandra Motti, ha scritto: «Tesoro mio, oggi saresti dovuto essere a Buyango in Tanzania per prestare un periodo di volontariato medico presso il poliambulatorio fortemente voluto dal dottor Giuseppe Caianello e da Padre Paolo. Ti eri proposto di raggiungere Buyango subito dopo il conseguimento della specializzazione in Medicina fisica e riabilitativa». «È sempre stato – continua la madre di Giuseppe Capone – un tuo desiderio portare soccorso medico là dove il diritto alla cura non è garantito. Sicuramente con la tua professionalità, la tua carica umana, la tua sensibilità, la tua innata gentilezza avresti alleviato la sofferenza di chi vive in difficoltà. Oggi in quel poliambulatorio non ci sei, ma la tua presenza si avverte comunque, lo testimonia una targa sulla porta di ingresso, una targa che parla di te, di un giovane medico a cui non è stata data la possibilità di realizzare il suo progetto umanitario». Il poliambulatorio non sarà l’unica struttura realizzata: si sta, infatti, ultimando un locale che sarà un polifunzionale per far fronte alle esigenze dei locali. IN ALTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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