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Orta di Atella, comune sciolto per camorra. Villano: “Hanno preso un abbaglio”

Orta di Atella (Caserta) – “Sono convinto che abbiano preso un abbaglio perché non c’è un solo atto prodotto che non abbia rispettato la legalità. E’ un epilogo che non mi aspettavo, al massimo mi sarei atteso delle prescrizioni a seguito del lavoro della commissione d’accesso”. C’è rammarico ed incredulità, nelle prime parole del sindaco di Orta di Atella, Andrea Villano, a commento dello scioglimento per infiltrazione camorristica della sua amministrazione comunale, ad appena un anno dall’insediamento, in un’intervista rilasciata alla giornalista Alessandra Tommasino sul sito “iReporters” (leggi qui).
Parlando del ruolo che potrebbe aver avuto la mancata revoca del Puc – Piano urbanistico comunale, approvato durante l’ultima gestione amministrativa dell’ex sindaco Angelo Brancaccio, finito al centro di un’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto circa 70 persone fra tecnici, amministratori e imprenditori, Villano ritiene che “è stata una scelta coraggiosa che ci avrebbe messo contro tre quarti di popolazione”.
E sulla decisione di farsi sostenere da personaggi in precedenza legati al “sistema Brancaccio”, il sindaco uscente dichiara: “Ad Orta, negli anni, chiunque si sia avvicinato alla politica ha avuto a che fare con l’ex sindaco Brancaccio, ma questo non significa niente. Qui poi ci conosciamo tutti e tutto può essere”. Intanto, Villano ha annunciato ricorso contro il decreto firmato dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e che tornerà ora al suo lavoro all’ufficio tecnico comunale di Caspaesenna, da cui aveva preso un periodo di aspettativa.
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