Napoli, omicidio Attilio Romanò: ergastolo al boss Marco Di Lauro

di Redazione

Il boss di Scampia Marco Di Lauro è stato condannato in appello all’ergastolo come mandante dell’omicidio di Attilio Romanò, una delle vittime innocenti della faida che fra il 2004 e il 2005 insanguinò la periferia settentrionale di Napoli. La Corte d’Assise d’appello ha inflitto a Di Lauro il massimo della pena, decidendo dopo che la Cassazione aveva annullato con rinvio la precedente condanna all’ergastolo.

Romanò, commesso in un negozio di telefonia, fu ucciso per errore il 24 gennaio 2005. I sicari della camorra entrarono nel negozio di telefonini dove lavorava e gli spararono cinque colpi di pistola, credendo fosse Salvatore Luise, il nipote del boss scissionista Rosario Pariante e cogestore del negozio dove invece Attilio era dipendente. Soddisfazione per il verdetto è stata espressa dal pool anticamorra e dalla parte civile rappresentata dall’avvocato Paolo De Angelis.

Alla lettura della sentenza, oltre ai parenti di Attilio Romanò, tra cui la madre Rita Carfora, la moglie Natalia Aprile e la sorella Maria Romanò, c’era anche l’assessore del comune di Napoli Alessandra Clemente, figlia di Silvia Ruotolo anch’essa vittima innocente di camorra. “Questa sentenza non ci restituirà mio fratello, ma la riteniamo importante perché fa capire che la giustizia fa il suo corso e che è importante scegliere le strade giuste. Chi non lo fa prima o poi si ritroverà a fare i conti con la giustizia”, ha detto Maria Romanò, sorella di Attilio. In lacrime la madre di Attilio, che non sperava in questo esito: “Ancora non ci credo”, ha detto dopo essere uscita dall’aula abbracciata all’assessore Clemente.

Arrestato nel marzo scorso al termine di una latitanza durata circa 15 anni, Marco Di Lauro, detto “F4”, è l’ultimo dei figli di Paolo Di Lauro, uno dei boss protagonisti della faida di Scampia ed ancora libero. La polizia lo scovò a marzo nel quartiere di Chiaiano, nella periferia nord di Napoli. Già il 2 maggio 2012, erano arrivate in primo grado le condanne all’ergastolo per lo stesso Marco Di Lauro e per Mario Buono (assolto, invece, Cosimo Di Lauro, fratello di Marco e altro figlio del boss Paolo). In Cassazione, l’ergastolo per Mario Buono era stato confermato, con il rinvio a giudizio invece in Appello per Marco Di Lauro, che quest’oggi, si è visto confermare la condanna anche in secondo grado. Intanto, i suoi avvocati Pecoraro e Cola hanno già fatto sapere che farà ricorso in Cassazione.

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