Castel Volturno, sequestrato Castello dopo ennesimo crollo: indaga la Procura

di Redazione

Castel Volturno (Caserta) – Sequestrato il Castello di Castel Volturno (Caserta), sull’ultima ansa disegnata dal fiume Volturno prima di sfociare nel Mar Tirreno che negli ultimi giorni, a causa delle pessime condizioni strutturali e manutentive in cui versava, oltre alle contingenti condizioni metereologiche, ha subìto un ulteriore crollo. A seguito di indagini condotte dai carabinieri della locale stazione e del reparto territoriale di Mondragone, coordinati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, è emerso che il castello, monumento simbolo della città del litorale domitio e bene di rilevante interesse storico, nell’ultimo periodo aveva subìto un crollo importante e significativo nella parte perimetrale che aveva compromesso, ulteriormente, la possibilità di recupero del sito.

E’ emerso, inoltre, che nel 2003 veniva stipulato un accordo di programma tra Regione Campania, Provincia di Caserta e comuni di Castel Volturno e Villa Literno, insieme a due enti privati – Consorzio Rinascita srl e Fontana Blu spa – per interventi cosiddetti “compensativi” a carico degli stessi privati, con restauro, riqualificazione e riutilizzo del castello. Il progetto veniva approvato con una spesa preventivata di 2 milioni e 250mila euro che prevedeva, allo stesso tempo, a carico dei privati aderenti, anche la riqualificazione del Borgo fortificato di San Castrese, per una spesa preventivata di 7 milioni e mezzo di euro, collocati nel più ampio e ambizioso progetto di risanamento eco-ambientale e di rilancio socio-economico per la località Pinetamare di Castel Volturno e le aree attigue.

Ma ad oggi sono stati ravvisati gravissimi e ingiustificati ritardi in relazione all’attuazione di tali interventi, di particolare interesse pubblico, che richiedono necessari approfondimenti investigativi per verificare la sussistenza di eventuali responsabilità anche di carattere penale a carico di chi istituzionalmente doveva assicurare, a tutela dell’interesse pubblico, la realizzazione delle opere.

“Ritardi che – spiega in una nota il procuratore capo Maria Antonietta Troncone – hanno determinato, e sicuramente aggravato, la situazione di grave instabilità strutturale in cui da anni versa, in particolare, il castello”. Nel luglio del 205 l’amministrazione comunale, nella persona dell’allora sindaco e dell’allora assessore, segnalavano ai competenti organi regionali come l’accordo di programma per alcuni interventi pubblici di carattere prioritario non aveva avuto attuazione, per poi intraprendere iniziative tese alla realizzazione di quanto concordato. “Nessuna iniziativa – sottolinea il procuratore capo – risulta assunta anche dagli altri Enti pubblici firmatari dell’accordo di programma che prevedeva per Castel Volturno un ambizioso progetto di recupero, riqualificazione e rilancio socio-economico”.

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