Caserta, denunciato il “tuffatore” della Reggia. Aperta indagine interna

di Redazione

All’indomani della sua “challenge” nella Reggia di Caserta, dove ha percorso, indisturbato, il parco a bordo di un’auto, per poi, altrettanto indisturbato, gettarsi nella fontana dei giardini, Paolo Sforza, il 37enne casertano già famoso per analoghe “imprese”, come il tuffo nella fontana di Trevi, travestito da senatore romano, è stato denunciato in stato di libertà dai carabinieri della locale stazione.

Il video del suo giro in macchina nel parco del Monumento Vanvitelliano, è stato postato sul suo account Instagram, dove ha scritto: “Oggi ho dimostrato con un gioco come nella mia città potrebbe tranquillamente succedere una tragedia. Questa è la Reggia di Caserta sono entrato con la mia auto fatto il tuffo, sono stato mezz’ora nessun vigilante nessun addetto alla sicurezza. Nulla. Questa è una vergogna e tutti quelli pagati per vigilare dove sono? Menomale che sono il broker e non un terrorista o un malintenzionato. Vergogna Caserta!”.

Sui social numerosi i commenti di condanna nei confronti del “senatore”, anche se molti, allo stesso tempo, si sono dichiarati altrettanto scandalizzati dal fatto che l’uomo sia riuscito ad entrare, e addirittura a farsi un bagno nella fontana, senza che nessuno lo fermasse. Una domanda che si è posta anche la direttrice del sito, Tiziana Maffei: “Siamo preoccupati che qualcuno possa essere entrato alla Reggia di Caserta così facilmente. La sicurezza è un problema, per questo già da tempo abbiamo inviato al Ministero dell’Interno un piano per la messa in sicurezza totale del monumento che prevede un finanziamento da 7 milioni di euro. Sono in corso inoltre verifiche attraverso le riprese del sistema di sorveglianza del Palazzo per ricostruire correttamente l’accaduto e accertarne le responsabilità”.

Maffei, intanto, ha avviato le verifiche attraverso le riprese del sistema di sorveglianza del palazzo per ricostruire correttamente l’accaduto e accertarne le responsabilità. È quasi certo che l’uomo sia entrato con l’auto dal varco di via Gasparri, dove c’è l’autoparco per i lavoratori della Reggia e da dove si accede, previa esibizione del permesso, anche per parcheggiare al Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana dop, che ha sede poco dopo il varco, alle Reali Cavallerizze; potrebbe aver approfittato del cambio turno dei dipendenti, o aver esibito un permesso, di certo una volta entrato, è riuscito facilmente a introdursi nel Parco, visto che il cancello elettrico che dovrebbe chiudere l’accesso al Parco non funziona da tempo. All’entrata peraltro non ci sono le telecamere di videosorveglianza, che sono posizionate alcune decine di metri più avanti, rivolte verso la facciata, che saranno ovviamente acquisite; e anche lungo il Parco mancano.

“Proprio ieri – spiega la Maffei – quando è avvenuto il fatto, stavamo facendo una riunione sulla sicurezza, per capire i tempi di realizzazione del progetto, visto che i fondi vanno spesi entro il 2021; una volta ultimato il piano per la messa in sicurezza, la Reggia sarà dotata di telecamere ai varchi e lungo il percorso”. Il direttore del monumento patrimonio dell’Unesco lancia infine un allarme sull’imminente pensionamento di 10-15 custodi, circostanza che renderà più complicato tutelare il Palazzo borbonico, vista la sua ampiezza. “Entro gennaio, con il pensionamento di alcuni addetti, andremo pesantemente sotto organico – sottolinea la Maffei – inoltre c’è il problema dell’età media molto avanzata dei custodi, che ne riduce la mobilità, e la mancanza di navette interne, tanto che i custodi devono usare le proprie auto”.

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