Carinaro, Mauriello: “Opposizione ha fomentato odio nei miei confronti”

di Redazione

Carinaro – “‘Il perder tempo a chi più sa, più spiace’ recita Virgilio nel terzo canto del Purgatorio. Allo stesso modo, su di una parete dei corridoi del Rosso Maniero soggiace la stessa frase, sormontando maestosa un enorme orologio, ricordando agli allievi quanto sia prezioso il tempo. Ecco, così, che gli anni della mia adolescenza sono stati forgiati dall’importanza di questo motto e da quello ancora più significativo ‘essere più che sembrare’. Non c’è spazio, dunque, per ampollosi discorsi barocchi, vezzi inutili e leziosaggini prive di contenuto di alto valore morale, come la democrazia. Essere brevi, concisi e concreti è ciò che distingue un uomo del fare da uno che vuole far credere di fare”.

Con queste parole la presidente del Consiglio comunale di Carinaro, Elisabetta Mauriello, esordisce nel respingere le accuse, lanciate al suo indirizzo dal gruppo di opposizione “Carinaro nel Cuore”, circa le modalità di conduzione dell’ultima seduta del Civico consesso e, in particolare, nel momento della dichiarazione di voto (prima negata per errore, poi concessa a seguito dell’intervento della segretaria comunale, la quale ha richiamato il regolamento, ndr.), della capogruppo della minoranza, Annamaria Dell’Aprovitola.

“Se il mio peccato – sostiene Mauriello – è voler mettere fine ad inutili discorsi, privi di senso, allora sono colpevole! Se il mio peccato è voler concludere i lavori consiliari nel migliore dei modi, lasciando i giusti spazi agli attori presenti, abolendo i fronzoli, allora sono colpevole! Se essere democratici significa lasciar parlare persone per dire banalità, allora non condivido la stessa idea di democrazia! Se essere democratici significa tentare di schernire l’avversario con ogni mezzo e modo possibile, allora allontanatemi, non mi riconosco in questa forma di democrazia!  Ma se, dunque, la mia unica colpa è la buonafede, di aver creduto che il dibattito fosse giunto al termine e che ciò che si intende dichiarazione di voto non era nient’altro che un augurio che sarebbe stato potuto rimandare al termine dei lavori, allora ho peccato di ingenuità, quella che forse contraddistingue la mia età e che qualcuno molto più maturo anagraficamente ha voluto utilizzare come punto debole, ingiuriandomi e continuando poi, in separata sede, a fomentare l’odio nei miei confronti”.

A questo punto la presidente Mauriello si rivolge alla capogruppo Dell’Aprovitola: “Allora cara ‘signora’, tu che ti professi tanto buona e pia, non hai impiegato più di un paio d’ore per poter continuare la tua battaglia personale nei miei confronti. Personalmente, citando nuovamente il Sommo Poeta, ‘il perder tempo a chi più sa, più spiace’, ed io soprassiederò alle tue accuse e ti perdono per le offese ricevute”. “Un ultimo messaggio – conclude Mauriello – vorrei dedicarlo a coloro che non mi conoscono, né hanno incrociato mai il mio sguardo, ma che dietro la tastiera si sentono superbi e coraggiosi come leoni, i famosi ‘leoni da tastiera’. Ebbene, vi consiglio di tenervi fuori da certe diatribe che, a parer mio, non hanno nemmeno fondatezza, e di non giudicare persone che non si conoscono, perché tentare di ferire con le parole può essere un peccato ancora più grave dell’omicidio stesso”.

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