Conte annuncia dimissioni e bacchetta Salvini: “Mosso da interessi personali”

di Redazione

La crisi di governo è stata “una scelta di Salvini”: un fatto “grave che comporta una conseguenza grave”. Così il premier Giuseppe Conte nel suo intervento al Senato ha stigmatizzato la decisione del leader leghista, Matteo Salvini, di “porre fine alla sua esperienza di governo chiedendo le urne”.

Conte ha quindi sottolineato che il ministro dell’Interno “privilegia interessi personali e di partito”, e la scelta dei tempi “denota opportunismo politico”, denunciando come “palesemente contraddittorio” il comportamento di un partito che “presenta la sfiducia senza ritirare i suoi ministri”. L’effetto è che “la crisi in atto compromette l’azione di questo governo che qui si arresta”. Conte ha infine annunciato che salirà al Quirinale per dimettersi.

Salvini: “Chi ha paura del voto non è libero” – Sono qua “con la grande forza di essere un uomo libero, quindi vuol dire che non ho paura del giudizio degli italiani, in questa aula ci sono donne e uomini liberi e donne e uomini un po’ meno liberi. Chi ha paura del giudizio del popolo italiano non e’ una donna o un uomo libero”. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini in Aula al Senato, sottolineando: “La critica più surreale è stata: non si fanno le crisi ad agosto, che i parlamentari non lavorano…Facciamo i ministri un mese sì, un mese no?. Non parlavo male dei colleghi ma da ministro dell’Interno porto a casa un’Italia più sicura dopo questo anno di governo”.

Renzi: “Il populismo non funziona” – A prendere la parola anche Matteo Renzi: “Sarebbe facile assistere allo spettacolo sorridendo ma la situazione impone un surplus di responsabilità. Lei oggi presidente del consiglio si dimette ed il governo che lei ha definito populista ha fallito e tutta l’Ue ci dice che l’esperimento populista funziona in campagna elettorale ma meno bene quando si tratta di governare”. “C’è da evitare – ha aggiunto l’ex premier del Pd – l’aumento dell’Iva e serve un governo non perché noi ci vogliamo tornare ma perché l’aumento dell’Iva porta crisi dei consumi non è un colpo di Stato cambiare il governo, ma un colpo di sole aprire la crisi ora ora, questo è il Parlamento non il Papeete”.

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