Bologna, traffico di droga dall’Albania: 18 arresti

di Redazione

35 indagati, 17 arrestati (di cui uno ai domiciliari, gli altri in carcere) e sequestri di oltre 1.500 chili di marijuana, più di cento chili di hashish e 2 chili di cocaina. Sono numeri di tutto rispetto quelli dell’operazione “Outlet” che ha smantellato una complessa e ramificata rete di import di droga dall’Albania, gestita in mondo molto democratico sia da albanesi sia da italiani, quasi tutti residenti a Bologna.

La marijuana in grossissimi quantitativi arrivava – grazie all’organizzazione albanese – su potenti gommoni sulle spiagge della vicinissima Puglia e qui veniva stoccata e smistata. il trasporto verso Bologna era a cura di bolognesi che la stoccavano in garage di insospettabili, almeno fino a quando i loro nascondigli sono stati scoperti dalla polizia. Dopo, usavano nascondigli di fortuna in casolari abbandonati oppure sui colli.

La Squadra mobile fa notare che l’acquisto della droga “all’ingrosso” in Albania permetteva ai trafficanti di avere notevoli guadagni: un chilo di marijuana veniva pagato tra gli 800 e i mille euro, per essere poi rivenduto a 2-2.500 euro. E, per dare un’idea di quanta ne arrivasse in Italia, ogni gommone usato per i trasporti può portarne fino a mille chili. Anche in questo caso, a occuparsi della guida dei mezzi nautici sono italiani. I partecipanti al traffico comunicavano tra loro su una chat criptata, che – una volta decodificata – è stata la chiave di volta per smantellare l’organizzazione.

La droga, arriva a Bologna, veniva smerciata ai pusher, quasi tutti albanesi o magrebini. Ed è proprio dall’arresto di uno di questi spacciatori che è nata l’inchiesta: un marocchino finito in manette ha infatti raccontato agli agenti di avere appena comprato la marijuana da alcuni albanesi che gli avevano consegnato la partita nell’area esterna al centro commerciale Meraville (da qui il nome dell’operazione, “Outlet”).

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