Mestre, coppia narcotizzata e uccisa: confermato ergastolo per Perale

di Redazione

Confermato l’ergastolo per Stefano Perale, il 50enne docente di Mestre ritenuto autore del duplice assassinio compiuto nel suo appartamento della città veneta, nella notte tra il 17 e il 18 giugno del 2017, con vittime un ingegnere di 30 anni, Biagio Buonomo, originario di Sant’Arpino (Caserta), e la fidanzata russa di quest’ultimo ed ex di Perale, Anastasia Shakurova.

Il procuratore generale ieri ha chiesto la conferma dell’ergastolo e anche per le parti civili, rappresentate dagli avvocati Monica Marchi, Michele Maturi e Raffaele Costanzo. I difensori di Perale hanno chiesto l’assoluzione per infermità mentale e in subordine la rinnovazione della perizia psichiatrica. La corte di assise di appello è entrata in camera di consiglio alle 14.30 e qualche ora dopo ha emesso il dispositivo di sentenza: rigettato l’appello di Perale, confermato l’ergastolo. Le motivazioni saranno rese note tra 90 giorni.

IL DUPLICE OMICIDIO – Quando gli agenti arrivarono nell’appartamento, i segni della carneficina erano ancora evidenti, a partire dalla grande macchia di sangue all’ingresso del condominio. Perale aveva prima fatto bere alla coppia una sostanza narcotizzante, mescolata alle bibite servite a tavola, per poi ucciderli. Si era accanito prima sulla sua ex, una bella ragazza dai lunghi capelli castani che aveva studiato all’Università Ca’ Foscari di Venezia, soffocandola in camera da letto, forse con un fazzoletto premuto a lungo sul volto, e poi aveva rivolto la sua rabbia contro il “rivale”, colpito a sprangate.

L’ingegnere Buonomo lavorava nel Veneziano per seguire il progetto del Superjet russo SSJ-100. Il padre Vito lavora come geometra all’ufficio tecnico al Comune di Sant’Arpino. Dopo il matrimonio si era trasferito nella vicina Sant’Antimo, al confine tra le province di Caserta e Napoli. Lì Biagio aveva vissuto fino alla morte della madre, avvenuta sette anni fa per una complicazione sopraggiunta dopo un banale intervento chirurgico. Il padre si era poi trasferito ad Aversa, dove abita con la seconda moglie, e il giovane Biagio junior, laureatosi in ingegneria alla Federico II di Napoli, che nel frattempo aveva trasferito la residenza a Barano d’Ischia, dove vive la sorella, e cominciato a girare l’Italia per lavoro. Da un po’ di tempo viveva a Gallarate, in provincia di Varese, insieme ad Anastasia con la quale era stato ad Ischia cinque giorni prima della tragedia.

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