Aversa. Caro sindaco De Cristofaro, se non sei masochista chiudi la tua pagina Facebook

di Antonio Arduino

Aversa – Caro Sindaco, oggi ti scrivo considerandomi, per età, un “fratello maggiore” che prova a dare un consiglio al minore. Poco importa che chi leggerà questa mia, come disse Totò, farà delle valutazioni poco simpatiche nei miei confronti. Ma quando è troppo è troppo. E’ vero che oggi è il mondo dei social, è vero che oggi chi non ha un profilo Facebook è praticamente un signor nessuno, è “inesistente”. Tuttavia, come lettore occasionale della pagina Facebook di “Enrico De Cristofaro sindaco di Aversa” mi sento in obbligo di suggerirti di rimuoverla.

La ragione è semplice: un’amministrazione si giudica alla fine del mandato, valutando i fatti che ha compiuto, non leggendo quello che sta facendo che, spesso, è semplicemente la conclusione di progetti od operazioni avviate da altri, cosa che è naturale perché non sempre chi mette la prima pietra può tagliare il nastro dell’opera realizzata. Il passato è alla base del futuro. Così, dopo aver letto il post entusiastico relativo alla conclusione dell’accordo con Eav, progetto partito un bel po’ di anni fa, finalizzato all’epoca a creare su quell’area una zona di scambio ferro-gomma per i trasporti e laboratori pesanti per l’Università, ma soprattutto dopo aver visto i commenti lasciati dagli utenti, non posso fare a meno di suggerirti, come ti dicevo da “fratello maggiore”, di cancellare quel profilo social dal momento che i cittadini non sembrano apprezzare quanto tu comunichi loro commentando, come accade con regolarità impressionante, i tuoi post con offese, ingiurie, parolacce ed inviti a lasciare la poltrona.

Se il tuo intento è quello di informare la cittadinanza delle attività amministrative utilizza un profilo Facebook del Comune di Aversa per divulgare l’operato dell’amministrazione, dai lavori avviati a quelli completati, ai programmi futuri, perché, a meno che tu non sia uno che gode nel sentirsi offeso, se non sei un masochista, non puoi consentire che si possa leggere su una pagina, visualizzabile in tutto il mondo grazie al web, una sfilza di epiteti e parolacce indirizzate ad un sindaco. Fa danno, oltre che a te personalmente, soprattutto all’immagine della città e ai suoi abitanti. Chi non ti apprezza potrà non votarti la prossima volta, ma non può essere autorizzato ad offenderti.

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