- Gli affari del clan Zagaria nella grande distribuzione alimentare: 12 arresti
- Vaccino, De Luca: “Dal 25 gennaio dosi dimezzate”. Appello al commissario Arcuri
- Covid, nel Casertano altri 10 deceduti al 21 gennaio. Positivi in leggero aumento
- Teano, festa di compleanno con ragazzo positivo al Covid: si teme focolaio
- Scuole Campania, Fortini: “Rientrano presto anche Medie e a breve Superiori”
- ‘Ndrangheta: maxi operazione in tutta Italia: tra indagati segretario Udc Lorenzo Cesa
- Napoli, maxi frode fiscale nel settore hi-tech: sequestri per 16 milioni
- Dalle teorie no vax al sapone anti-Xylella: ecco Ciampolillo, il senatore del “Var”
- “Senatori a vita non muoiono mai”, Liliana Segre “rigrazia” Salvini
- Vaccini, Governo dà mandato all’Avvocatura di Stato contro Pfizer
Frode fiscale su commercio calzature e abbigliamento: sequestri per 8 milioni tra Napoli e Caserta
Maxi frode fiscale scoperta nelle provincie di Napoli e Caserta. I militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Napoli hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo ‘per equivalente’ emesso dal gip del tribunale partenopeo, fino al valore delle imposte evase, pari a 8.697.431 euro, costituenti il profitto illecito di una maxi frode fiscale perpetrata nel commercio di calzature e capi di abbigliamento.
Al termine di una complessa indagine coordinata dalla procura della repubblica di Napoli, l’operazione ha portato alla luce una vera e propria associazione per delinquere costituita da 12 persone, radicata nelle provincie di Napoli e Caserta, finalizzata all’evasione tributaria attraverso il meccanismo della cosiddetta ‘frode carosello’. La frode prevedeva la produzione di un cospicuo giro di fatture per operazioni oggettivamente e/o soggettivamente inesistenti, per un importo di 41 milioni di euro, attraverso una filiera di società costituite ad hoc, legalmente amministrate da soggetti risultati dei meri ‘prestanome’.
In pratica, il meccanismo illecito ha permesso di creare in capo a società inesistenti crediti di imposta generati dall’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti – con esposizione d’Iva – e la successiva emissione di altrettante simili fatture – senza addebito di iva in regime di non imponibilità, nei confronti di operatori ‘assenti’ con sede in altri paesi comunitari. Ciò, inoltre, ha consentito al sodalizio criminoso di beneficiare, nel contempo, del fittizio ‘plafond’ di iva utilizzato per effettuare acquisti di beni senza pagamento dell’imposta. La misura patrimoniale applicata ha permesso di porre sotto sequestro immobili di pregio, autovetture, conti correnti e quote societarie.
IN ALTO IL VIDEO
You must be logged in to post a comment Login