Aversa, per gli alunni del Secondo Circolo è stato garantito il diritto allo studio?

di Antonio Arduino

Aversa – Garantire il diritto allo studio non era fra i punti programmatici dell’amministrazione? Considerando la vicenda di cui sono protagonisti involontari gli allievi del Secondo Circolo si ha la sensazione che le parole non corrispondano ai fatti. Dopo le schermaglie tra preside e amministrazione comunale relative alle problematiche create dalla coabitazione degli allievi del plesso Sant’Agostino con la Caritas, sono arrivate le problematiche causate dal maltempo che l’8 novembre imposero la chiusura del primo piano della sede di via De Chiara e da una caduta di calcinacci che l’8 gennaio, su disposizione dei Vigili del fuoco, impose la chiusura del plesso Sant’Agostino.

Chiusure che obbligarono la dirigente scolastica a modificare gli orari di lezione ed attivare turnazioni e doppi turni con conseguente ricaduta negativa sulla attività didattica e la preparazione degli allievi particolarmente importante per bambini dai 6 ai 10 anni. Se è vero che alle elementari si mettono le basi per la formazione dei giovani, gli allievi del Secondo Circolo partono con un handicap che potrebbe essere difficile da colmare.

E, considerando che per l’impossibilità a realizzare un progetto didattico appositamente finanziato dalla comunità europea, la dirigenza scolastica è stata costretta a rimandare i fondi al mittente, viene da chiedere in che modo l’amministrazione ritenga di aver garantito il diritto all’istruzione di questi bambini che, di fatto, da novembre non hanno frequentato con regolarità e continuità la struttura scolastica?

L’anno scolastico che sta per finire, per quei bambini, è stato praticamente un “anno sabbatico” creato da un’amministrazione che non sembra essere stata capace di gestire l’emergenza che ha colpito il Secondo Circolo, istituzione che potrebbe scomparire o ridurre drasticamente il numero degli studenti se i doppi turni saranno riproposti nel prossimo anno.

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