Reddito di Cittadinanza, anche ad Aversa i cittadini chiedono informazioni

di Antonio Taglialatela

“I cinquestelle hanno vinto e ora vorremmo compilare i moduli per ottenere il reddito di cittadinanza”. Una richiesta che avrebbero posto agli addetti dei Caf diversi cittadini di Giovinazzo, in provincia di Bari. Si era parlato di “bufala” o, come tanto va di moda dire oggi, di “fake news” (notizie false) ma invece la conferma è giunta direttamente da alcuni patronati interessati. Casi analoghi si sarebbero verificati anche in Sicilia.

Tuttavia, come al solito, la verità sta nel mezzo. La notizia non sarebbe falsa ma ingigantita. Non si tratterebbe, infatti, di “folle oceaniche” di richiedenti, come riportato da alcuni quotidiani, ma di alcune persone che starebbero chiedendo semplicemente informazioni sulle tempistiche per ottenere il reddito di cittadinanza, tra i punti di forza del programma del Movimento 5 Stelle, nel frattempo confermatosi prima forza politica in Italia alle elezioni del 4 marzo. Insomma, una “mezza bufala”, come si apprende dagli stessi Caf che, successivamente, hanno ridimensionato il fenomeno.

Una segnalazione arriva anche da Aversa, nel Casertano. Carlo Girone (nella foto), titolare del patronato Aic, in questi giorni si è trovato difronte diverse persone che chiedevano come ottenere il reddito di cittadinanza. “Dopo aver avuto file immense, dallo scorso dicembre ad oggi, per la Carta Reddito di Inclusione, ora, dopo le politiche del 4 marzo, molti cittadini chiedono come ottenere il reddito di cittadinanza”, racconta Girone, che sottolinea: “Premesso che non voglio andare contro il M5S e che sono da sempre a favore delle famiglie disagiate, informandomi quotidianamente sulle risorse che il governo stanzia, voglio solo che le persone interessate comprendano che, allo stato, il reddito di cittadinanza resta semplicemente una proposta politica e, pertanto, non è possibile farne richiesta”.

Cos’è il Reddito di Cittadinanza – Quella di una misura di sostegno a chi si trova al di sotto della soglia di povertà è in realtà una vecchia proposta del Movimento 5 Stelle, presentata cinque anni fa con il disegno di legge numero 1148 del 2013. Si tratterebbe di un contributo versato a tutte quelle famiglie italiane che si trovano in condizioni di indigenza economica. Il disegno di legge dei 5 Stelle indica come soglia di povertà quella di 780 euro al mese, corrispondente a 9.360 euro all’anno. La misura utilizza l’indice di povertà monetaria individuato dall’Unione europea nel 2014. Ai poveri assoluti senza alcun reddito andrebbero quindi 780 euro, mentre a chi ha un reddito sotto quella cifra verrebbe versata un’integrazione in cambio di corsi di formazione e lavori di pubblica utilità. La misura può riguardare i componenti di tutta la famiglia: un nucleo composto da 4 persone, scrive il Movimento 5 stelle, può arrivare a percepire 1.950 euro. Facendo un esempio, calcola in 1.560 euro mensili il reddito di cittadinanza di “una famiglia di tre persone, con genitori disoccupati a reddito zero e figlio maggiorenne a carico”. Secondo l’ultimo rapporto Istat disponibile sulla povertà, in Italia sono 2 milioni e 734mila le famiglie sotto la soglia di povertà relativa, per un totale di 8 milioni e 465mila persone. Un milione e 619mila, invece, le famiglie in condizione di povertà assoluta nelle quali vivono 4 milioni e 742mila persone.

Requisiti – La proposta del Movimento 5 Stelle prevede alcuni requisiti per poter accedere al reddito di cittadinanza: oltre a essere maggiorenni, il principale è quello di essere disoccupati o inoccupati, o comunque di percepire un reddito da lavoro o una pensione inferiore alla soglia di povertà. Chi dovesse rientrare in questi requisiti e cominciasse a percepire il reddito di cittadinanza dovrà, secondo quanto prevede il disegno di legge del Movimento 5 Stelle, “iniziare un percorso” per arrivare a una condizione di autosufficienza economica. Ovvero, iscriversi a un centro per l’impiego, dimostrare di mettere in pratica una ricerca attiva del lavoro e “accettare uno dei primi tre lavori offerti”, oltre a comunicare “tempestivamente qualsiasi variazione del reddito”.

Costi e coperture – Secondo il Movimento 5 Stelle, il costo per le casse dello Stato del reddito di cittadinanza sarebbe di circa 14 miliardi di euro per il sostegno delle famiglie al di sotto della soglia di povertà. La cifra corrisponde praticamente a quella calcolata dall’Istat durante un’audizione al Senato nel 2015 sul disegno di legge del Movimento, che parlava di un “costo totale del sussidio” di “circa 14,9 miliardi di euro”. Per l’Inps la cifra è invece molto diversa: nell’audizione del presidente Tito Boeri alla commissione Lavoro del Senato si parla di 30 miliardi. L’audizione al Senato del 2014 è stata citata da Roberto Fico durante l’ultima campagna elettorale. Come coprire dunque la cifra? In un post sul Blog delle Stelle, il Movimento ha spiegato che i circa 14 miliardi verrebbero ottenuti grazie a “5 miliardi di agevolazioni (fiscali, ndr) e 2,5 miliardi di tagli agli sprechi”. Per il resto, si afferma, “il reddito di cittadinanza tende a ripagarsi da solo sia in ragione degli spazi che apre ai consumi sia perché ci sosterrebbe nel dibattito con la Ue circa una revisione del nostro Pil potenziale”.

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