Napoli, allarme baby gang: 16enne aggredito alla fermata Metro Policlinico

di Redazione

Le baby gang continuano a colpire, ma le indagini e i controlli diventano serrati. Targhe di scooter e i racconti di altri minorenni per identificare due componenti di un ‘branco’. Sono gli elementi che hanno portato a identificare i due ragazzi che, insieme al resto di una baby gang, hanno fratturato il setto nasale di un ragazzo di 16 anni soltanto perchè non rispondeva hai loro insulti.

La polizia ha ricostruito quanto avvenuto domenica sera, alle 21.30, a Napoli, nei pressi della fermata della metropolitana ‘Policlinico’ in via Pansini. Per questo episodio di aggressione, denunciati due minori, R.G.S.O e M.C, rispettivamente 16 e 15 anni, tutti e due residenti a Marano. La loro vittima, Ciro, un 16enne dei Quartieri Spagnoli, tornava a casa in compagnia di amici dopo una partita di calcetto quando all’altezza di largo Cangiani è stato avvicinato da un gruppo in sella a tre ciclomotori che ha cominciato a insultare e a lanciare oggetti contributo di loro. Una provocazione cui il 16enne e i suoi compagni non hanno dato seguito, proseguendo per la loro strada.

All’altezza della fermata del metrò, proprio il 16enne è stato afferrato alle spalle da un giovane dalla carnagione scura e capelli con acconciatura rasta neri e lunghi, che, spalleggiato da un altro, gli ha sferrato un violento pugno al volto provocandogli un trauma cranico facciale con frattura delle ossa del naso. Ne avrà per 30 giorni.

Gli amici del 16enne, fuggendo, hanno chiesto aiuto al personale di vigilanza della metropolitana. Grazie al sistema di rilevamento delle targhe, la polizia è arrivata ai proprietari di due ciclomotori, i genitori di due minorenni che sono stati ascoltati come persone informate dei fatti e che, sottolineano gli investigatori, sono estranei all’ accaduto, anche se in grado di riferire quanto accaduto. Sulla base dei loro racconti e di altre indagini si è arrivati all’identificazione dei due minori ritenuti autori dell’aggressione che ora devono rispondere di concorso in lesioni aggravate. Le indagini continuano per identificare il resto del ‘branco’.

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