Aversa, vendita immobili comunali: la gara va deserta

di Livia Fattore

Sono beni appetibili e l’amministrazione pensava di far cassa per la loro vendita. Invece, l’asta per la vendita a privati della Casa del Fascio, di un appartamento e un locale commerciale è andata, sorprendentemente, deserta. La scelta operata in sede di approvazione degli equilibri di bilancio in consiglio comunale il 20 luglio scorso, rischia, quindi, di avere serie ripercussioni in vista dell’approvazione dello strumento di programmazione contabile per l’anno in corso.

A seguito di quella decisione, indispensabile per assicurare il necessario apporto di liquidità alle casse comunali e far quadrare i conti, il dirigente dell’Ufficio Patrimonio Stefano Guarino, che è anche comandante della polizia municipale, diede il via al bando pubblico per la partecipazione alla gara. I tre immobili sono stati oggetto di tre offerte individuali.

Scendendo nei particolari, non meno di un milione e duecentomila euro erano previsti dalla vendita del fabbricato di via Roma 222, zona ipercentrale, conosciuto come Casa del Fascio. Si tratta di un immobile non occupato, composto da due piani fuori terra oltre al sottotetto, con struttura portante in muratura, composto da due distinte unità immobiliari. La prima in discreto stato d’uso, ubicata al primo piano, di superficie pari a circa 190 metri quadrati. La seconda, in mediocre stato d’uso, al secondo piano, di superficie pari a circa 600 metri quadrati coperti e terrazzo di circa 95 metri quadrati. Il tutto oltre al sottotetto, alla scala e all’androne coperto di circa 64 metri quadrati comuni alle due predette unità. Immobile che non viene utilizzato da tempo e che l’amministrazione ha ritenuto giusto alienare.

Centonovantamila euro, invece, la base d’asta per un appartamento, anch’esso centralissimo, in via Garibaldi al civico 10, con una superficie lorda di 100 metri quadrati, posto al primo piano, composto da due camere, accessori e balcone. L’appartamento è abitabile e non è occupato. Sempre in via Garibaldi, ai civici 6 e 8, in vendita, con importo a base d’asta di 362mila euro, in vendita un locale commerciale ubicato la piano terra ed ammezzato di superficie lorda di 126 metri quadrati. Nonostante si tratti di immobili appetibili, dei gioielli che non dispiacerebbero a molti, sia per abitazione che per investimento, il dirigente responsabile del procedimento non ha potuto far altro che, alla scadenza, prendere atto della mancanza di offerte. Una situazione che verrà ufficializzata in questi giorni con la pubblicazione sull’albo pretorio dell’Ente del verbale di gara deserta.

Sulla vicenda il vicesindaco della giunta guidata dal sindaco Enrico De Cristofaro, Michele Ronza, che detiene la delega specifica al patrimonio comunale, ha ribadito la volontà di vendere i tre beni, anche se, come avviene in questi casi, dovrà essere rivisto al ribasso l’importo a base d’asta. “La prima procedura di vendita dei tre beni in questione – ha dichiarato il numero due dell’esecutivo normanno – è andata deserta. In questi giorni decideremo come amministrazione di ripetere la procedura di alienazione con, ovviamente, un ribasso sul prezzo secondo la normativa”. Sembra essere, poi, definitivamente superata la diatriba sulla possibilità di poter disporre la vendita della Casa del Fascio, in quanto il bene è stato considerato facente parte del patrimonio disponibile dell’ente.

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