Aversa, nuovo dirigente ufficio tecnico. Villano (Pd): “Bando illegittimo”

di Nicola Rosselli

Aversa – C’è già un ingegnere pronto ad essere nominato dirigente dell’ufficio tecnico comunale? Sono in molti a chiederselo dopo lo strano movimento messo in atto dall’amministrazione guidata dal sindaco Enrico De Cristofaro. In tre giorni, dall’8 all’11 gennaio, infatti, la giunta comunale ha approvato due delibere, una prima che ha revocato la selezione perla nomina a tempo indeterminato del responsabile dell’ufficio tecnico, nonostante vi fossero otto (sei da altri comuni e due dall’università) aspiranti e una seconda con la quale si è indetta una “Selezione pubblica per titoli e colloqui per il conferimento di un incarico di dirigente a tempo determinato fuori dotazione organica”. E’ dell’altro giorno, infine, il provvedimento con il quale si è dato il via alla selezione approvata in giunta ad inizio anno.

Insomma, uniche due differenze: non più per mobilità (quindi non dovrà più essere un dipendente pubblico) e non più a tempo indeterminato, ma determinato. Inoltre, la giustificazione della revoca della precedente selezione è stata basata sull’economicità, sul fatto che le condizioni finanziarie delle casse del Comune non sono floride. Una motivazione che, in verità, non siamo in grado di comprendere, visto che in entrambi i casi i dirigenti dovrebbero essere pagati e secondo contratto. Allora, cosa cambierebbe? Solo che, nel secondo caso l’amministrazione ha, praticamente, mano libera nella nomina. I soliti cattivi ipotizzano che già si conosca il fortunato.

Il sindaco cerca un dirigente esterno. E circola il nome di un “ex”. La qualifica richiesta (oltre alla laurea in ingegneria o architettura) è l’esperienza almeno quinquennale negli uffici pubblici. Sono in molti, però, nella città normanna a fare previsioni precise tanto che, al momento, sembra essere uno solo il nome che circola per la copertura di quel posto di dirigente in un settore importante e delicatissimo soprattutto nel momento in cui si dovrà varare il Puc che segnerà il futuro di Aversa. Non è un segreto, infatti, che in Comune circoli, soprattutto tra i consiglieri comunali, è quello di Pietro D’Orazio, che è stato già ad Aversa durante l’amministrazione comunale di Giuseppe Sagliocco e che, ad oggi, ha anche un contenzioso aperto col Comune normanno visto che ha fatto causa all’Ente dopo la sua rimozione firmata dal commissario prefettizio che arrivò subito dopo la fine dell’esperienza amministrativa di Sagliocco nel settembre del 2015, con la bocciatura del bilancio.

D’Orazio ha intentato causa per oltre 600mila euro di risarcimento, sulla scia di quanto fatto nei mesi scorsi da altri due dirigenti ‘licenziati’ dal commissario (Gemma Accardo e Giuseppe Nerone) che, grazie ad una transazione, hanno riottenuto lo status di dirigente rinunciando ai 250mila euro che gli aveva riconosciuto il tribunale. Forse, il sindaco De Cristofaro, in considerazione della nota situazione di carenza di liquidi delle casse comunali, spera di ripetere la stessa operazione con D’Orazio.

Tutto questo nel silenzio assordante delle opposizioni che sembrano gradire lo status quo in un settore così delicato qual è l’urbanistica con tutti gli interessi che esso ingloba. Una sola voce, quella del capogruppo consiliare Pd, Marco Villano: “Ritengo il bando di selezione illegittimo. L’amministrazione comunale dovrebbe spiegare come mai ha deciso di ricorrere ad un incarico esterno e non individuare il dirigente nella pianta organica. Assumere un dirigente esterno costerà almeno il doppio alle casse del comune e quindi alla collettività tutta”.

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