Orta di Atella, l’ex sindaco Angelo Brancaccio condannato a 8 anni

di Redazione

Il gup del tribunale di Napoli ha condannato a 8 anni l’ex sindaco di centrosinistra di Orta di Atella, Angelo Brancaccio. Il pm, Luigi Landolfi, aveva chiesto 12 anni di reclusione in fase di requisitoria. Brancaccio era accusato di aver avuto rapporti con il clan dei Casalesi e dei Mallardo e da questi avrebbe ottenuto appoggio alle elezioni amministrative e per le speculazioni edilizie. Per questo, l’ex sindaco fu arrestato il 13 giugno scorso per associazione a delinquere di stampo mafioso.

Brancaccio, per i giudici, è stato appoggiato e voluto dal clan dei Casalesi e dai Mallardo alle elezioni amministrative e grazie all’ex sindaco i clan hanno compiuto a Orta di Atella una speculazione edilizia su un’area pari all’80 per cento del territorio attraverso il rilascio di permessi a costruire illegittimi in assenza del Puc a società riconducibili al referente del clan dei Casalesi sul territorio, Giuseppe Russo detto “‘o Padrino”, e ai Mallardo, con i boss Feliciano e Giuseppe Mallardo.

Tutto questo avrebbe portato un aumento spropositato della popolazioni negli ultimi anni con la vendita di appartamenti a prezzi vantaggiosi rispetto a quelli di mercato in quanto realizzati senza lottizzazione e quindi privi di servizi basilari come fogne e strade. L’indagine si avvalse di intercettazioni e dichiarazioni di collaboratori di giustizia.

L’ex sindaco di Orta di Atella, attualmente in carcere, era stato arrestato anche nel 2014 nell’ambito dell’inchiesta sulla società mista a capitale pubblico-privato Gmc, di cui era braccio operativo una società facente capo ai fratelli Sergio e Michele Orsi, imprenditori ritenuti vicino al clan dei casalesi. Brancaccio quando fu colpito dall’ultima ordinanza di custodia cautelare in carcere lo scorso anno, era tornato da poco in libertà proprio per la vicenda Gmc.

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