‘Ndrangheta, 48 arresti in Calabria: arrestato ex sindaco di Taurianova

di Redazione

Operazione congiunta di carabinieri, polizia e Guardia di finanza, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, per l’esecuzione di 48 provvedimenti di custodia cautelare (44 in carcere e 4 ai domiciliari). Le accuse, a vario titolo, sono di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento, trasferimento fraudolento di valori, procurata inosservanza di pena e porto illegale di armi, commessi con l’aggravante del ricorso al metodo mafioso, al fine di agevolare la ‘ndrangheta. Sequestrati beni per un valore di circa 25 milioni di euro.

In manette sono finiti, tra gli altri, l’ex sindaco di Taurianova (Reggio Calabria), Domenico Romeo, accusato di concorso esterno con la ‘ndrangheta, suo fratello e l’ex assessore Francesco Sposato. L’operazione “Terramara-Closed” ha stronxato le cosche Avignone, Zagari, Fazzalari e Viola cui sono collegati, con autonomia funzionale, i gruppi Sposato, Tallarida e Maio-Cianci.

L’inchiesta ha consentito ai magistrati di ricostruire la rete di protezione del boss Ernesto Fazzalari, latitante per oltre 20 anni e arrestato dai carabinieri nel giugno 2016. Anche a lui oggi è stata notificata in carcere l’ordinanza di custodia cautelare emessa dai gip. Gli inquirenti hanno documentato le intimidazioni, i danneggiamenti e le estorsioni messi in atto dagli affiliati alle cosche. Nel palazzo del Comune di Taurianova, la ‘ndrangheta era di casa e si era infiltrata nel settore degli appalti per la realizzazione di opere pubbliche. Non solo: i clan riuscivano pure a condizionare il settore dell’edilizia e quello alimentare, le intermediazioni immobiliari, le produzioni serricole e si erano inseriti nel campo delle energie rinnovabili. Elementi che, in parte, erano già emersi nelle relazioni della prefettura che hanno portato allo scioglimento per tre volte del Comune di Taurianova.

Imparentato con la famiglia Avignone, l’ex sindaco Domenico Romeo ha subito lo scioglimento del comune per mafia due volte in quattro anni. Nella prima giunta aveva nominato Francesco Sposato assessore allo Sport, turismo e spettacolo. Quest’ultimo, appartenente alla cosca Zagari-Viola-Fazzalari, secondo gli investigatori, aveva il compito di far acquisire il controllo degli appalti pubblici di Taurianova alla famiglia di appartenenza. Stando alle indagini, i rapporti tra il sindaco Romeo e l’assessore Sposato si sono interrotti durante la seconda consiliatura quando l’esponente di giunta, diventato semplice consigliere di minoranza, vide il suo sodale opporsi alla realizzazione del progetto imprenditoriale della famiglia Sposato, finalizzato all’acquisizione del controllo e gestione del cimitero di Iatrinoli di Taurianova.

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