Aversa e “The Queen”, i legali di De Cristofaro chiedono esclusione del Comune da parti lese

di Nicola Rosselli

Escludere il Comune di Aversa dalle possibili parti lese nell’ambito del procedimento ‘The Queen’ che vede coinvolto il primo cittadino normanno Enrico De Cristofaro per presunti reati che sarebbero stati commessi quando ancora sedeva sulla poltrona di presidente del consiglio dell’ordine degli architetti della provincia di Caserta. E’ questa la richiesta che i difensori di fiducia del sindaco, gli avvocati Alfonso Quarto e Filippo Trofino, hanno avanzato al presidente della prima sezione, collegio B, Francesco Pellecchia che l’altro giorno presiedeva uno dei procedimenti stralcio del processo ‘The Queen’, relativo a due degli imputati.

La decisione dovrebbe giungere il prossimo 7 novembre quando ci sarà la pronunzia sull’ammissibilità delle parti civili. In questo senso occorre ricordare che hanno formalizzato la propria costituzione quale parte civile l’associazione ‘Osservatorio Politico Cittadino’ che fa capo all’ex parlamentare ed attuale consigliere comunale del Partito Democratico Paolo Santulli con l’avvocato Domenico Smarrazzo e l’associazione ‘Convergenze’ della quale è rappresentante Fortunato Allegro, che coordina la libreria sociale ‘Il Dono’ che è anche sede del presidio di Libera con l’avvocato Giovanni Zara.

I difensori del sindaco De Cristofaro hanno avanzato la richiesta tenuto conto che una decisione analoga a quella da loro promossa sarebbe già stata adottata dal magistrato Tommaso Perrella nel procedimento con rito abbreviato, altro ramo del procedimento ‘The Queen’ che vede quale imputato l’ex assessore regionale Pasquale Sommese insieme ad un altro dei personaggi coinvolti.

Gli avvocati Quarto e Trofino, da quanto è dato sapere, avrebbero posto alla base della loro richiesta la circostanza che il comune di Aversa era completamente estraneo all’appalto per la trasformazione dell’ex carcere mandamentale di via Filippo Saporito in Casa dello Studente con alloggi per gli universitari fuori sede, appalto che sarebbe alla base delle accuse rivolte al primo cittadino.

Ora, stando almeno ai primi commenti, gli esponenti dell’opposizione evidenziano come, una volta di più, si potrebbe prospettare quel conflitto d’interessi più volte ipotizzato. In una nota, infatti, gli esponenti del Pd hanno dichiarato: “Apprendiamo che il sindaco De Cristofaro ha fatto mettere nero su bianco una richiesta alla magistratura per far escludere definitivamente il comune di Aversa dall’elenco delle parti lese dall’inchiesta The Queen. Emerge con forza il conflitto di interessi, che noi denunciamo da tempo, tra il sindaco e l’ex presidente dell’ordine degli Architetti indagato. Questa sarà l’ultima volta che interveniamo sui giornali su questo argomento e ribadiamo con forza che avremmo voluto discuterne in Consiglio comunale ma la maggioranza si è sempre rifiutata scappando e votando pregiudiziali”.

“A nostro parere – conclude la nota dem – il comune è parte lesa in quanto il comune ha ceduto all’Adisu in comodato un bene per offrire un servizio alla comunità che ad oggi non viene ancora svolto, certamente per una presunta turbativa oggetto dell’inchiesta; a sostegno di quanto stiamo dicendo la convenzione prevede che se non viene garantito il servizio il comune può chiedere la restituzione del bene; tra fughe e difesa d’ufficio non capiamo  perché ad oggi non si rispetta la convenzione, interrompendola”.

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