Aversa, Santulli: “Intitolarmi pista di atletica? Solo? Ci vorrebbe un monumento!”

di Antonio Taglialatela

Aversa – Dopo la decisione (o provocazione?) del sindaco Enrico De Cristofaro di voler intitolare al consigliere di opposizione Paolo Santulli la pista di atletica da realizzare al confine tra Aversa e Carinaro (leggi qui), lo stesso Santulli replica con altrettanta ironia

“Sono deluso!”, esclama l’ex parlamentare aversano, che si chiede: “Perché vogliono intitolarmi soltanto la pista di atletica? Ci vorrebbe un monumento! Dopo tutti questi anni, dopo tanti sforzi, dopo tutte le battaglie che ho dovuto sostenere con tanti fetentoni, gelosi, invidiosi ed ignoranti, dopo tutte le volte che ho dovuto salvare i ‘miei’ finanziamenti? A giugno scorso erano scaduti, con buona pace di tutti, e quindi addio pista”.

“Altro che i vanti del sindaco e dell’assessore. – continua Santulli – Se non fossi riuscito a fare approvare una legge che li prorogava, ora tanti starebbero ingrassando dalla gioia, ma devono masticare amaro. Probabilmente questa amministrazione sarà costretta a farla. Ora c’è però il rischio suolo, che ho evidenziato, e per il quale abbiamo tenuto un Consiglio comunale urgente, chiesto da noi della minoranza, per far sì che Aversa ottenga dal Demanio una proroga dei termini del vincolo, previsto per la proprietà, che scade il prossimo marzo 20”.

“Abbiamo approvato all’unanimità, il 30 agosto scorso, – spiega Santulli – la richiesta di proroga, che è urgente, al Demanio. Io chiesi in Consiglio di approvare anche l’immediata esecuzione ma visti i tempi stretti, mi fu risposto che non era necessario. Oggi, 2 ottobre, quella lettera non è ancora partita. Vi rendete conto di come perdono tempo? Ho più volte sollecitato, invano”.

A questo punto l’esponente del Pd si rivolge a De Cristofaro: “Poi il sindaco, per sfottermi, parla di intitolarmi la pista. Io posso comprendere l’ignoranza di chi non conosce le norme, ma il sindaco dovrebbe sapere che la legge 1188 del 1927 stabilisce che devono passare dieci anni dalla morte di una persona per potergli intitolare cose pubbliche. Certo, la circolare 18 del 29/9/92 ha precisato casi speciali di deroga, ma ci vogliono i requisiti”.

“Per cui – conclude Santulli – dovete spiegare a De Cristofaro che per intitolare qualcosa a qualcuno che oggi è vivo deve prima farlo morire e poi aspettare dieci anni. Se ci riesce entro dicembre, per farlo, dovrebbe ricoprire la carica di sindaco fino al 2027! Ma sono certo, ed è un augurio che faccio non solo a me bensì a tutta la città, che questa sua esperienza si concluda quanto prima, altro che 2027”.

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