Stupro Rimini, la turista polacca: “Saprei riconoscerli”. Caccia a branco di nordafricani

di Redazione

Ancora ricoverata in stato di choc la turista polacca stuprata in spiaggia da quattro persone, a Rimini, nella notte tra venerdì e sabato, al bagno 130. Prima hanno tramortito l’amico della vittima con una bottigliata in testa, poi l’hanno violentata e, successivamente, hanno abusato anche di una prostituta transessuale nella zona della Statale, a Miramare.

Dal letto d’ospedale, tuttavia, sta aiutando gli investigatori a identificare il branco. “Saprei riconoscere chi mi ha fatto questo”, dice. Si tratterebbe di un gruppo quattro stupratori, forse tutti del Nord Africa. Almeno un paio di loro potrebbero essere spacciatori, pista che si sta seguendo dopo il ritrovamento di un’impronta digitale. Fondamentali le immagini delle telecamere di sicurezza.

Nel branco spacciatori di base in Romagna – La squadra mobile ha setacciato il lungomare di Miramare, i locali notturni, le colonie abbandonate e le vie traverse della Statale. L’ipotesi più accreditata è quella che almeno un paio del branco facciano base in Romagna, forse spacciando. Così come si ipotizza che il fatto che si siano spostati dal lungomare fino alla Statale a piedi, per violentare la prostituta transessuale, sia stato perché stavano tornando verso l’alloggio che occasionalmente occupano. Non si esclude alcuna pista, ma probabilmente i magrebini potrebbero essere stati ospitati in Riviera solo per l’estate, dove si sono mantenuti vendendo droga.

Lo stupro – I due turisti polacchi, entrambi 26enni, erano in vacanza a Rimini con un gruppo di connazionali dalla Polonia, e quella di venerdì era l’ultima sera di vacanza. La coppia, quando è stata aggredita, si era probabilmente appartata per un po’ d’intimità sotto le stelle in un luogo poco illuminato. Erano stesi sui lettini del bagno a scambiarsi effusioni quando i quattro sono comparsi dal nulla, aggredendoli. E’ successo intono alle 4 e l’allarme è scattato quando alcuni passanti, vedendo la coppia insanguinata e sotto shock camminare sul lungomare, hanno chiamato la polizia.

Comune si costituirà parte civile – Il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, ha fatto sapere con una nota che l’amministrazione comunale si costituirà parte civile. “Rimini è sconvolta per questa notte di violenza improvvisa, inaudita, belluina e crudele” scrive Gnassi “e si stringe intorno alle vittime”. Il comune, insieme all’Ausl e ad altre istituzioni, ha già attivato tutte le misure di aiuto e supporto, da quello medico sanitario a quello psicologico, agevolando anche il collegamento con le famiglie per i due ragazzi.

Jesolo, violentata dopo discoteca: arrestato marocchino – Un altro caso di violenza sessuale a Jesolo, nel Veneziano, dove i carabinieri hanno fermato un 25enne vicentino di origini marocchine con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una 17enne paraguaiana residente nel Veronese. Secondo quanto riferito dalla giovane, i due si sono conosciuti sabato sera in discoteca a Jesolo e insieme sono usciti dal locale. Poco dopo la ragazza si è ripresentata all’ingresso in stato confusionale, riferendo alle amiche di essere stata violentata.

Le telecamere di videosorveglianza del locale hanno immortalato la coppia mentre usciva. I due erano tranquilli e si tenevano per mano. Poi la giovane (che tra qualche giorno sarà maggiorenne) è rientrata in stato confusionale. Alle amiche ha raccontato di essere stata violentata nel parcheggio dal ragazzo da poco conosciuto. Immediata la denuncia alle autorità, la ragazza è stata portata all’ospedale di San Donà di Piave dove i medici hanno confermato la violenza sessuale. Per questo è stato fermato il 25enne. Ora la magistratura dovrà fare luce sul caso.

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