Genova, “scomunicata” da Grillo: il tribunale dà ragione a Cassimatis

di Redazione

Svolta nel caso delle “Comunarie” del MoVimento Cinque stelle a Genova. Il tribunale ha dato ragione al ricorso di Marika Cassimatis annullando le due delibere con cui era stata esclusa dal partito e con cui Luca Pirondini era stato scelto per correre alle elezioni con il simbolo dell’M5s. Le elezioni sono in programma l’11 giugno.

Il giudice Roberto Braccialini ha così sospeso l’esclusione della lista della Cassimatis e il ‘ripescaggio’ di quella di Pirondini, accogliendo tutto il ricorso d’urgenza presentato dagli avvocati Lorenzo Borrè e Alessandro Gazzolo. La professoressa ha commentato su Facebook “Abbiamo vintoooooooo!”. Interrogata su cosa succederà ora, la Cassimatis ha spiegato: “Non lo so, ho avuto la notizia mezzora fa dai miei avvocati, posso solo dire che hanno accolto le richieste, diciamo che sono la vincitrice delle consultazioni e dovrei avere il simbolo del M5s”.

“Il ‘fidatevi di me’ – ha aggiunto – non è fonte di diritto, davanti a un tribunale”. “Un candidato c’è ed è Marika Cassimatis. Il MoVimento, se non la candidasse, dovrebbe boicottare una decisione del giudice”, sostiene l’avvocato Borrè.

La decisione del tribunale civile complica la situazione in casa Cinque Stelle, perché di fatto annulla tutto: l’esclusione della professoressa e la possibilità che a rappresentare il M5S sia Luca Pirondini, vincitore delle Comunarie bis. A questo punto il rischio è che il Movimento non abbia candidati alle elezioni a Genova. Formalmente la Cassimatis è in corsa, ma Grillo potrebbe impedirle di usare il simbolo M5s.

Nell’ordinanza il giudice scrive che “la decisione assunta dal capo politico del M5s presta il fianco a fondati dubbi di legittimità statutaria perché si risolve nell’annullamento della consultazione locale genovese che aveva riconosciuto il primato alla lista Cassimatis, di contro all’obbligo del capo politico di conformarsi ai deliberati degli organismi assembleari”.

“Non si ritiene – si legge ancora – che la questione possa ricondursi a una semplice inibitoria da parte del capo politico relativa all’uso del nome e del simbolo del Movimento (…), perché nella vicenda specifica non si è messa in discussione tale titolarità, ma ben più radicalmente è stato compromesso e annullato il diritto” della lista Cassimatis “a concorrere nel procedimento di selezione dei candidati per le elezioni comunali genovesi”.

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