Aversa, Cineclub al Vittoria: 12 euro per sette film

di Gaetano Bencivenga

Riparte dal 30 gennaio il Cineclub al Vittoria di Aversa con la solita conveniente formula di 12 euro per sette film. Un appuntamento stagionale imperdibile per cinefili e appassionati della Settima Arte che prevede un programma, stilato con cura e attenzione al cinema di qualità dal direttore artistico, nonché proprietario della pregevole e storica sala cittadina, Ermanno Russo.

Il britannico “La verità negata” di Mick Jackson inaugura, quindi, la rassegna. La pellicola si inserisce, a pieno titolo, nel solco del genere processuale, trasformando in immagini il controverso best seller autobiografico di Deborah Lipstadt, impersonata dall’attrice premio Oscar Rachel Weisz, basato sulla strenua difesa dell’autrice e della sua casa editrice contro l’accusa di diffamazione a loro imputata da David Irving, negazionista dell’Olocausto.

Il 6 febbraio lo statunitense “Paterson”, diretto dall’indipendente Jim Jarmusch, ci trasporterà nella profonda provincia americana dove vive un ordinario autista di bus (l’intenso Adam Driver), che prova a rifuggire la mediocrità esistenziale grazie alla poesia generata dall’inevitabilità del quotidiano.

Il 13 febbraio toccherà al raffinato “Animali notturni” dell’ex stilista a stelle e strisce, e ora regista a tutto tondo, Tom Ford intrigarci con l’appassionante “racconto nel racconto” che lascia una traccia profonda nell’animo degli eccellenti protagonisti Amy Adams, Jake Gyllenhall e Aaron TaylorJohnson (premiato con un meritato Golden Globe per la sua performance).

Il 20 febbraio spazio al primo italiano in cartellone. Si tratta de “La stoffa dei sogni” di Gianfranco Cabiddu, originale quanto carnale rilettura de “La tempesta” shakespeariana, ambientata sull’isola sarda dell’Asinara e rivisitata seguendo ritmi, tempi e temi tipici del teatro di Eduardo De Filippo.

Il 27 febbraio il cineasta cileno del momento Pablo Larraìn ci narrerà, nel suo lungometraggio capolavoro in lizza per l’Oscar al film straniero “Neruda”, episodi chiave della vita al limite del massimo poeta, suo compatriota, Pablo Neruda al quale il talentuoso Gael Garcìa Bernal regala espressioni, gestualità, introspezione di irripetibile qualità recitativa.

Il 6 marzo il sempre più bravo e impegnato civilmente Michele Placido, grazie al suo “7 minuti”, lodato unanimemente dalla critica anche per il cast “all star” che annovera, tra le altre Ambra Angiolini e Fiorella Mannoia, ci riporta al film di denuncia, genere di italica tradizione, ripercorrendo le tappe di una storia realmente accaduta in Francia in cui alcune operaie di una fabbrica si ritrovano a discutere su un provvedimento apertamente antisindacale.

Il 13 marzo chiude la rassegna l’imperdibile “Il cliente”, diretto dall’iraniano premio Oscar Asghar Farhadi, thriller di preziosa fattura liberamente ispirato al dramma teatrale “Morte di un commesso viaggiatore” di Arthur Miller e già insignito a Cannes dei riconoscimenti per la sceneggiatura e l’interpretazione maschile.

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