Aversa, al Teatro Cimarosa si ragiona sul Referendum: appuntamento il 18 ottobre

di Redazione

Aversa – Martedì 18 ottobre, alle ore 17.30, nella Sala Romano del Teatro Cimarosa di Aversa, si terrà un convegno dal tema “Ragionando sul Referendum”.

L’incontro è organizzato dal Movimento Ecclesiale d’Impegno Culturale della Diocesi di Aversa che, tra le sue attenzioni prioritarie, coltiva il senso della cittadinanza, per la formazione di una coscienza civile e politica attenta a corrispondere alle esigenze e ai doveri di una società buona in cui vivere.

Relatore è il professor Luigi D’Andrea, ordinario della Cattedra di Diritto Costituzionale all’Università di Messina, e vicepresidente nazionale del movimento. “Data la portata del risultato – afferma Rosaria Capone – è indispensabile valutare se le innovazioni proposte si muovono dentro un disegno di sviluppo e di adeguamento ai tempi oppure di inopportuna demolizione del testo del 1946. E’ importante comprendere la logica referendaria per votare pro o contro la riforma. L’elettore è chiamato a dare un giudizio avendo presente il testo vigente e quello approvato dalla riforma Boschi. Il voto referendario serve per verificare se i cittadini concordano con le scelte del Parlamento nella revisione della Costituzione. Ma è anche espressione della concezione democratica, secondo la quale la sovranità parlamentare non è in antitesi con la sovranità popolare”.

“Sui temi oggetto del referendum – continua Capone – si discute da anni. Eppure, il voto, dopo un faticoso iter protratto per inerzia, è arrivato a conclusione più per stanchezza che per convinta decisione. Basti pensare che le minoranze hanno abbandonato l’aula dopo aver pronunciato la dichiarazione di voto. Lo spirito unitario, infatti, che aveva caratterizzato il lavoro dei costituenti nel 1946, nonostante le diversissime loro culture, da quella cattolica a quella socialista e a quella liberale, ora non c’è stato anche perché non è stato cercato. Il Convegno mira a chiarire, attraverso un dibattito di approfondimento, se la riforma Boschi introduce un cambiamento necessario che sia di utilità per il popolo italiano, come pensano i sostenitori del ‘Sì’, oppure snatura la Carta esistente con conseguenze deleterie per l’Italia, come pensano i sostenitori del ‘No’”.

“L’incontro – conclude Capone – sarà utile anche a ricordare che l’astensione referendaria, pur restando un atto legittimo, si tradurrà in una “non scelta”, perché l’attuale consultazione popolare non prevede il ‘quorum’. Dalle urne uscirà, comunque, un risultato vincolante. E’ sperabile che a decidere sia la maggioranza più ampia possibile”.

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