Aversa, scuola di Via Ovidio: si va verso la soluzione

di Antonio Arduino

Aversa – Nel giro di due o tre giorni entrerà in attività la scuola dell’infanzia di via Ovidio che fa riferimento al secondo circolo didattico di via Linguiti. Questo è il risultato ottenuto dai genitori dei piccoli allievi che hanno letteralmente pressato le istituzioni perché trovassero la soluzione ad un problema che si era presentato a seguito dei lavori di manutenzione avviati tra maggio e giugno nell’edificio che, a pianterreno, ospita le aule frequentate da 100 bambini dai 3 ai 5 anni.

La soluzione è arrivata di fatto mercoledì mattina quando, dopo l’ennesima protesta dei genitori fatta nel corso di un incontro con la direzione scolastica nella giornata di martedì, sono arrivati in via Ovidio i medici dell’Asl che hanno certificato l’agibilità dei locali della struttura destinata alla scuola dell’infanzia, con loro è arrivato anche il sindaco Enrico De Cristofaro e l’assessore alla Pubblica Istruzione, Federica Turco, che hanno rassicurato i genitori sulla questione sicurezza relativamente ai lavori effettuati all’edificio.

La conferma arrivata anche da quanto riferito dal responsabile del cantiere all’architetto Sandro Mussolino, esperto in problemi di sicurezza, genitore di uno dei piccoli che frequenteranno quelle aule.

“Il tecnico mi ha riferito – racconta Mussolino – che i lavori di manutenzione sono conclusi tant’è che già da ieri sono state rimosse le impalcature e non c’ è più alcuna polvere creata dai lavori stessi”.

Dunque, i lavori sarebbero stati conclusi ma secondo quanto affermato alcuni genitori è sensazione diffusa che la dirigente scolastica non gradisca la sistemazione dei bambini in locali collegati ad un edificio privato, è una voce che riportiamo per dovere di cronaca.

“A questo punto – dice Mussolino – considerando che sono scomparsi i rischi di cui la dirigente scolastica aveva timore, viene logico chiedere perché allarmare i genitori”.

“Se ci sono altri pericoli di cui noi genitori non siamo a conoscenza – conclude l’architetto – vorremmo che ci informasse in maniera ufficiale, per iscritto. In questo modo avremmo la possibilità di decidere come regolarci in relazione alla frequenza scolastica dei nostri figli nel plesso di via Ovidio”.

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