Germania, armato di ascia si scaglia contro passeggeri treno in nome di Allah

di Stefania Arpaia

Berlino – Si è radicalizzato in poco tempo il giovane Muhammad Riad che ha aggredito a colpi di ascia e di coltello i passeggeri di un treno regionale tedesco nella notte tra lunedì e martedì.

“Era uno dei nostri combattenti”, ha fatto sapere l’Isis che ha pubblicato in rete un video, tramite l’agenzia di stampa Amaq, in cui il ragazzo si proclama soldato del Califfato.

Il 17enne afghano ha iniziato a scagliarsi contro i passeggeri del convoglio di Wurburg nel nome di Allah. E’ stato neutralizzato dai poliziotti mentre tentava la fuga.

Il ragazzo era ospite di una famiglia del luogo e nella sua stanza, hanno fatto sapere fonti di polizia, è stata rinvenuta una bandiera dell’Isis disegnata a mano.

Tra le persone ferite, sono in gravi condizioni 4 cittadini di Hong Kong: un uomo di 62 anni, la moglie 58enne, la figlia di 27 e il fidanzato 31enne della giovane. I due uomini avrebbero tentato di fare scudo alle donne. Illeso un quinto componente del nucleo familiare, un ragazzo coetaneo dell’aggressore.

C’è anche una quinta persona ferita: si tratta di una donna colpita dall’afgano mentre era già in fuga.

“C’è la rivendicazione dell’Is, ma l’indagine è in corso e al momento non ci sono prove di legami tra il terrorista e una rete islamista – ha dichiarato il ministro dell’Interno Joachim Herrmann – alcune testimonianze raccolte tra chi conosceva il ragazzo lo hanno descritto come ragazzo tranquillo ed equilibrato, che andava in moschea ma per le festività, non spesso. Mai apparso fanatico”.

Herrmann ha confermato anche il ritrovamento della bandiera dell’Is e, ha rivelato, anche di un testo in lingua pashto “che stiamo traducendo” ma che sembrerebbe avvalorare la “rapida radicalizzazione” del ragazzo . “Un insospettabile. C’è da chiedersi perché, come sembra, si sia radicalizzato tanto velocemente”. In ogni caso, per Herrmann “l’attacco al treno non è una ragione valida per nutrire un sospetto generalizzato verso i rifugiati. Certo l’attacco frontale dell’Is è un fatto. E penso occorra limitare il numero dei profughi. Ma non facciamo collegamenti con questo caso, lo trovo inopportuno”.

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