Aversa, bene i tagli di nastro: ma ora si punti a rendere la città vivibile

di Antonio Arduino

Aversa – Il taglio del nastro c’è stato ma nulla è cambiato per quanto riguarda la circolazione veicolare in via Roma. Il tratto compreso tra via Raffaello e Porta Napoli, chiuso il 10 febbraio per lavori che dovevano durare 40 giorni, continua a restare interdetto, cosicché gli automobilisti non possono ancora attraversare l’arteria direttamente e devono continuare ad utilizzare il percorso alternativo attivato all’avvio dei lavori.

Dunque, un taglio del nastro prematuro perché, stando a quanto riferito dagli uffici tecnici comunali, via Roma sarà tutta percorribile solo a partire dal 10 luglio quando verrà riaperto anche il tratto antistante Porta Napoli.

Di conseguenza, l’inaugurazione fatta sabato 2 luglio è stata utile, probabilmente, semplicemente a distrarre l’attenzione dei cittadini dalle difficoltà che sta incontrando il neo sindaco per formare la Giunta.

Difficoltà che sembrano averlo distratto al punto da fargli dimenticare che via Roma era già stata inaugurata dall’allora  sindaco Giuseppe Sagliocco nel pomeriggio del 20 novembre 2015, come riportato dai media con tanto di foto dei partecipanti all’evento, giovedì 7 luglio il sindaco si appresta ad inaugurare Parco Pozzi comunicando l’evento, esprimendo concetti che sembrano voler sottolineare un risultato ottenuto grazie all’impegno che ha profuso per tenere fede a quanto promesso nella fase pre-elettorale, dimenticando che a rendere possibile questo taglio del nastro è stato innanzitutto l’impegno profuso da Sagliocco. Finalizzato, è giusto ricordare, ad impedire che fossero perduti i fondi europei concessi alla città per la realizzazione dell’opera.

Un obiettivo che ha imposto all’allora sindaco di disporre la chiusura totale del parco per consentire l’effettuazione dei lavori contemporaneamente in tutta l’area e non a pezzi, come previsto inizialmente per dare modo ai cittadini di fruirne nonostante i lavori in corso, al fine di recuperare il tempo perduto a seguito delle controversie legali  nate  relativamente alla gara d’appalto, perché l’opera, benché partita, in notevole ritardo, fosse completata prima dei 600 giorni fissati dal contratto.

Un tempo che se fosse stato rispettato, essendo stati consegnati i lavori alla ditta in maniera parziale il 20 maggio 2015 e in maniera definitiva il 29 settembre 2015, avrebbe inevitabilmente fatto perdere i finanziamenti europei, facendo pesare sulle casse della città e quindi sulle tasche dei cittadini il costo dell’opera che sarebbe rimasta da completare. Fatti che non vanno dimenticati.

Naturalmente, bene ha fatto De Cristofaro a tagliare i due nastri, ma dopo aver inaugurato quanto realizzato da chi lo ha preceduto ora deve mandare un segnale concreto del cambio di rotta che intende dare alla città rendendola vivibile, cancellando le negatività che sono sotto gli occhi di tutti, alle quali probabilmente non può provvedere senza avere ancora una giunta ed in consiglio comunale. Solo dopo potrà davvero fare Aversa così come ha promesso e tutti i cittadini si aspettano.

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