Donald Trump a San Diego: scontri e 36 fermati

di Emma Zampella

Violenti scontri hanno animato il comizio elettorale di Donald Tramp a San Diego: durissimo il braccio di ferro tra i manifestanti e le forze dell’ordine.

La rissa si è sviluppa all’esterno di un teatro in cui era in corso un confronto del candidato alle presidenziali con un i suoi sostenitori.

La polizia, intervenuta con spray al peperoncino, ha fermato 36 persone. Dal palco, il candidato Trump ha attaccato il giudice che si sta occupando dell’inchiesta sulla Trump University: “E’ messicano, mi odia”. San Diego, città a sud della California, si trova proprio a pochi chilometri dal confine con il Messico. Ed erano molti i cittadini ispanici in piazza contro Trump. “Ci vediamo a novembre, anche da presidente – ha detto il magnate -. Il giudice Curiel dovrebbe vergognarsi. Lui è messicano ma ritengo che alla fine i suoi connazionali mi appoggeranno”.

In California il 7 giugno si terranno le primarie (sia democratiche sia repubblicane). Sul fronte Gop Trump è ormai unico candidato. I dimostranti scandivano slogan e mostravano cartelli, bandiere americane e messicane, per opporsi alle posizioni sull’immigrazione del magnate, ma hanno anche scavalcato barriere e lanciato bottiglie dando il via a scontri con la polizia.

Intanto Trump si guadagna un altro influente sostenitore. Si tratta del suo ex avversario alle primarie, Marco Rubio. Il senatore della Florida, che solo qualche mese fa aveva definito Trump una persona “pericolosa”, si prepara ad “aiutarlo” se gli verrà chiesto. Il miliardario ha risposto, in maniera indiretta, sostenendo la candidatura al Senato di Rubio. “Vai Marco!”, ha scritto Trump su Twitter.

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