Trapani, appalti e mafia: sequestrati beni agli imprenditori Candela

di Redazione

Trapani – La Polizia di Trapani e la Guardia di Finanza hanno eseguito un sequestro di beni per un valore di circa 6 milioni di euro nei confronti di due imprenditori edili ritenuti collusi con esponenti di famiglie mafiose della provincia trapanese.

Le indagini, svolte in particolar modo tra la seconda metà degli anni ’90 e tra il 2004 e il 2007, hanno permesso di accertare, nel tempo, l’asservimento del gruppo imprenditoriale “Candela” alla famiglia trapanese di Cosa Nostra, alla quale i Candela hanno garantito ingenti risorse economiche nel redditizio settore degli appalti pubblici.

E’ emerso, infatti, come i Candela abbiano da sempre agito attraverso imprese strettamente interconnesse tra di loro in un unico gruppo imprenditoriale che hanno tratto rilevanti vantaggi economici dall’aggiudicazione illecita di appalti pubblici fino ad epoca recente.

I Candela risultano pienamente inseriti nel gruppo degli imprenditori asserviti e beneficiati dal sistema di condizionamento mafioso del settore degli appalti pubblici, voluto dal vertice trapanese di cosa nostra ed attuato pure grazie alla compiacenza di funzionari corrotti anch’essi inclini alle stesse strategie.

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