Villano: “Le Primarie sono nel dna del Pd”

di Nicola Rosselli

Aversa – Programma e rapporti all’interno del Pd passando per la vicenda dell’esclusione dalle primarie di centro sinistra dell’ex assessore al Bilancio della giunta Sagliocco, Guido Rossi, sono stati questi i temi toccati nel corso di una conferenza stampa nel corso della quale il Pd aversano ha presentato Marco Villano, candidato alla poltrona di primo cittadino alle primarie di coalizione. Primarie che vedono quale altro concorrente l’esponente della Federazione di Centro, Luigi Menditto.

Al tavolo, oltre a Villano, la presidente e il segretario della locale sezione, Elena Caterino e Carmine Esposito. “Sento, prima di ogni cosa, – ha dichiarato l’ex consigliere comunale dei Democratici –  il bisogno di chiarire che la sfida che abbiamo intrapreso con la mia candidatura alle Primarie del centrosinistra di assumere il governo della città non è la mia sfida, ma è la nostra sfida. La sfida di un gruppo di giovani del Pd che hanno lavorato per un progetto unitario che guardi a come dovrà essere Aversa nel futuro”.

E a chi gli fa notare che forse è troppo giovane (31 anni) per quella carica, Villano risponde: “Non bisogna personificare la politica. Io non sono io solo, ma sono parte di un gruppo più ampio. Siamo consapevoli della necessità di un cambiamento profondo nel modo di pensare e di agire, puntando sul coinvolgimento delle competenze che offre il nostro territorio. Inoltre, la mia candidatura è stata sottoscritta dai protagonisti di quella che è stata l’ultima primavera aversana (il riferimento è all’esperienza della sindacatura del Pci Lello Ferrara e, in maniera specifica, a diversi esponenti di quell’esperienza, quali Antonio Massimo, Generoso Rammairone, Marcantonio Abate, ndr) che non faranno mancare l’apporto della loro esperienza amministrativa che in città è ricordata ancora con favore nonostante siano trascorsi oltre 20 anni”.

Passando ai temi del programma, Villano pone l’accento soprattutto su tre tematiche: il recupero del centro storico, i lavori pubblici e le politiche sociali. Recupero del centro storico guardando a quale tipo di città Aversa intende essere, ponendo al centro anche la mobilità interna che non esiste pur in presenza di un tribunale tra i più grandi d’Italia e di due facoltà universitarie.

“Per innalzare il livello di vivibilità occorre – ha continuato il candidato Democratico – programmare e realizzare opere pubbliche, da appaltare mediante procedure di gara celeri nel rispetto della legge e garantendo la trasparenza. Ribadisco, a tal proposito la mia intenzione di dare vita ad un accordo di vigilanza collaborativa con l’Anac di Raffaele Cantone perché la nostra dovrà essere un’amministrazione trasparente”.

Sul piano più strettamente politico, quando gli viene fatto notare che Rossi, sebbene escluso dalle primarie per aver ricoperto l’incarico di assessore in una giunta di centrodestra, era appoggiato da due democratici di peso, quali l’europarlamentare Nicola Caputo e il consigliere regionale Gennaro Oliviero, per cui il Pd potrebbe essere spaccato, Villano risponde: “Sono situazioni presenti un po’ in tutte le Primarie. Le divisioni all’interno del Pd se ci sono non sono ad Aversa dove, il direttivo cittadino, all’unanimità ha scelto di convergere sulla mia persona. Le Primarie sono nel dna del Pd. Una scelta per fare in modo che designazioni importanti siano fatte dagli elettori e non da un’oligarchia. Ripeto, da noi l’uomo solo al comando non esiste. Così facendo si rischia di fallire come gli esempi recenti insegnano. Le nostre sono tutte scelte condivise e facciamo in modo che se ci sono contraddizioni scoppino prima per evitare colpi di scena mentre si sta amministrando”.

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