Migranti, ancora morti nelle acque dell’Egeo. Nel 2016 già 200 vittime

di Stefania Arpaia

Atene – Mentre si annuncia la chiusura delle frontiere, un’altra imbarcazione si è ribaltata, giovedì, al largo della Grecia, nel mar Egeo.

Il bilancio, ancora provvisorio, è di 24 morti tra cui 10 bambini. Numerosi i dispersi. Il naufragio è avvenuto al largo di Samos, che dalla costa turca dista poco più di sette chilometri. Ma le correnti, il vento, il mare grosso hanno spinto l’imbarcazione precaria dei rifugiati verso Nord e l’hanno ribaltata.

La tragedia sembra seguire sempre lo stesso copione, ogni giorno, ininterrottamente. Anche nella giornata di mercoledì, un barcone con a bordo molti migranti è affondato al largo di Kos. Sette le vittime, tra cui anche due bambini. Quarantadue le vittime, lo scorso venerdì.

I cadaveri di altri sei migranti sono stati recuperati dagli uomini della Marina Militare nel corso di un’operazione di soccorso al largo della Libia. I migranti erano a bordo di un gommone che, quando sono giunti i soccorsi, stava già affondando. I militari, a bordo di nave Aliseo, sono riusciti a salvare complessivamente 290 persone, 74 delle quali a bordo del gommone che è affondato e le altre su altri due mezzi. Sono in corso le ricerche di eventuali dispersi.

La situazione è sempre più critica. Secondo l’Oim, l’organizzazione internazionale per le migrazioni, i morti in mare dall’inizio del nuovo anno sono già 200, 40.240 gli arrivi registrati in Europa attraverso il Mediterraneo.

 

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